Superati i 50mila morti. Discutere di scuola, piste di sci, shopping e cenone è pura strafottenza

Da inizio epidemia, da marzo ad oggi il numero di morti è stato superiore ai 50mila. Tutte persone che non occuperanno più una sedia perché il virus se li è portati via.

Superati i 50mila morti. Discutere di scuola, piste di sci, shopping e cenone è pura strafottenza

Da inizio epidemia, da marzo ad oggi il numero di morti è stato superiore ai 50mila. Tutte persone che non occuperanno più una sedia perché il virus se li è portati via. E non si venga a dire che erano anziani, che avevano altre patologie, se non ci fosse stato il virus, ora starebbero al calduccio nelle loro case.
Quello che fa rabbia è la mancanza di senso di comunità che sta vivendo in questo momento il nostro paese. C’è chi vuole la riapertura delle scuole, chi vuole andare a sciare come si è andati al mare in estate, chi vuole lo shopping natalizio che si è preteso il mare, chi vuole tutto aperto senza restrizioni, ma tutti non vogliono mettere in atto le dovute precauzioni per evitare che la sanità arrivi al collasso.
Ospite di una trasmissione televisiva, il ministro Boccia ha parlato del dolore e dei sacrifici che gli italiani stanno affrontando in questi mesi di pandemia. “Con 600-700 morti al giorno parlare di cenone è fuori luogo, lo dico con grande chiarezza”. “Discutere di Natale e Capodanno è ancora più fuori luogo” ha aggiunge da Barletta, dove si trovava in occasione del sopralluogo all’ospedale da campo allestito dalla Marina militare. Giuste le affermazioni del ministro, che mostra lucidità nel valutare quella che è la reale situazione del paese.
Noi aggiungiamo che parlare di scuola, piste di sci, shopping e cenone è pura strafottenza da parte di una parte di italiani che vogliono vivere come se niente stesse succedendo. Possibile che siamo dentro una seconda ondata che, questa volta, sta facendo più danni della prima in termini di contagi e criticità all’interno della sanità su tutto il territorio nazionale, e nessuno vuole capire la drammaticità della situazione?