L’AQUILA- un blitz dei carabinieri ha portato a numerosi arresti e sequestri in ambito di un inchiesta sul terremoto de L’Aquila. Dieci persone sono state arrestate per presunte mazzette in una serie di appalti pubblici per la ricostruzione de L’Aquila dopo il terremoto del 2009. Sono stati effettuati sequestri nei nei territori di Teramo, Pesaro Urbino, Bari e Benevento. A otto anni dal sisma che ha colpito L’Aquila, l’inchiesta sulla ricostruzione coinvolge funzionari pubblici, professionisti e imprenditori, tra cui alcuni nomi eccellenti. I reati contestati vanno dalla corruzione, abuso d’ufficio e turbativa d’asta, commessi in quello che è stato definito il “cantiere più grande d’Europa”. Tutte le persone indagate esercitavano la propria attività in Abruzzo, Campania, Marche e Puglia. In tutto sono 35 gli indagati, di cui 10 agli arresti domiciliari e 5 interdetti dall’esercizio dell’attività professionale. Le indagini dei carabinieri, coordinate dal procuratore capo Michele Renzo e dal pm Antonietta Picardi, sarebbero scattate grazie a degli spunti investigativi emersi da un’altra inchiesta. Con intercettazioni telefoniche e ambientali e con alcuni documenti video e foto, sarebbero state dimostrate le somme di denaro consegnate per vincere gli appalti.