Una vicenda che fa venire i brividi: un uomo di 55 anni ha tenuto segregata e rinchiusa in un pollaio nella periferia di Frienze l’ex moglie del fratello. La donna è stata attirata in trappola con un inganno. Veniva liberata due volte al giorno solo per alimentarsi, di solito con acqua e biscotti. L’odissea della donna, 53 anni, è finita quando si è liberata dell’aguzzino, e dopo aver percorso per sei chilometri in un bosco è riuscita chiedere aiuto. L’uomo è stato fermato con l’accusa di sequestro di persona in concorso, lesioni, violenza sessuale, violenza privata, rapina e indebito utilizzo di carte di pagamento. La vicenda risale agli inizi di settembre quando l’uomo, con la complicità del fratello, aveva attirato la donna nella propria casa in una zona isolata della Val di Sieve. La donna è stata fatte entrare in un pollaio, dove è stata picchiata brutalmente e legata a una branda metallica perché non scappasse.
Secondo i carabinieri durante la prigionia avrebbe costretto la donna a scrivere sia una lettera indirizzata all’ex coniuge, per informarlo che si sarebbe trasferita all’estero in modo da giustificare la sua scomparsa, sia una delega alla compagna dell’aguzzino per utilizzare la carta di pagamento della vittima, che peraltro percepisce il reddito di cittadinanza. Il gip Angela Fantechi ha disposto l’obbligo di dimora per un fratello, al momento ritenuto complice del sequestro. Resta da definire il ruolo della compagna dell’arrestato, che si sarebbe prestata a utilizzare più volte la carta della vittima.
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