Sab. Giu 10th, 2023

Inverno 2010. Roma, Via Asiago, quartiere Prati. In un noto caffè, adiacente alla sede di Radio Rai, il giornalista, telecronista sportivo  e conduttore Tito Stagno,passato alla storia come il “cronista della Luna”, per aver commentato la prima diretta televisiva della storia, riguardante il primo allunaggio realizzato dalla Missione statunitense Apollo 11, guidata dagli astronauti Neil Armstrong e Buz Aldrin, seduto al tavolino, attende l’arrivo del cameriere per ordinare un caffè.

Raggiunto dal proprietario del bar,ordinata la colazione, viene avvicinato da un’avventrice,sulla sessantina, che, riconosciutolo, gli si siede di fronte, rivolgendogli subito la parola: “Salve, Dottor Stagno!…come sta?…Mi chiamo Rosa Interlenghi, e sono un’appassionata di Astrofisica, mi dispiace disturbarla, ma non ho resistito e , appena l’ho riconosciuta non ho potuto fare a meno di correre al suo tavolo per complimentarmi con lei…”, spiega l’attempata signora.

“Oh, nessun disturbo, cara, si figuri!…sono contento che lei abbia gradito il mio lavoro… Sa,l’informazione è fatta per il pubblico e ,se questa funziona, per noi,  è una vera e propria soddisfazione!…”, replica Stagno ai complimenti ricevuti dall’avventrice, quando arriva a interromperlo un cameriere: “’A sor Ti’, buongiorno!…stamattina, ci siamo alzati presto, eh?…bene, bene!, così , finalmente vi siete  incontrato con la sora Rosa, che è una vostra ammiratrice dagli anni Sessanta, dai tempi dello sbarco sulla Luna… Sapesse da quanto tempo cercava di incontrarvi!…ora, finalmente ce l’ha fatta!…A sor Tì, ma com’è ‘sta storia dell’eclissi di Luna de stanotte?…Al telegiornale non fanno altro che parlarne, ma io non è che abbia campito tanto com’è che funziona…Voi, che de ‘ste cose siete esperto, che me sapete di’?…”.

“Eh, Gigi mio, cosa vuoi che ti dica, si tratta di un fenomeno ottico-astronomico, solitamente associato al sistema “Sole-Terra-Luna “, durante il quale l’ombra della Terra oscura del tutto o parzialmente la Luna quando quest’ultima è illuminata dal Sole  e interseca l’asse in fase di plenilunio. A causa delle reciproche distanze fra il Sole, la Luna e la Terra, l’ombra che si introduce per interposizione di quest’ultimo corpo, è di forma conica. Nelle eclissi lunari, il cono d’ombra proiettato dalla Terra è sempre molto più ampio della Luna, ed è accompagnato da un cono più ampio, detto “cono di penombra”, nel quale solo una parte dei raggi del Sole viene intercettata dalla Terra. Si possono avere perciò vari tipi di eclissi di Luna, a seconda che la Luna entri totalmente (eclissi totale) o parzialmente (eclissi parziale) nel cono d’ombra, totalmente o parzialmente nel cono di penombra (eclissi penombrale)…”, termina la spiegazione, Stagno, constatando la perplessità del cameriere, che, infatti, esclama: “ ‘A sor Ti’, ve prego fermateve ‘n’attimo!…ve lo devo di’, confesso: me so’ perso!…ma nun ve preoccupate, non ve lo chiedo de rispiega’, perché c’ho da fare ai tavoli, sapete, questa è l’ora di punta!…Statemi bene, sor Ti’, ci vediamo domani!…”.

“Io sapevo dell’eclissi di Luna, prevista per questa notte!…Belli, sono fenomeni veramente belli, cui assistere!… Tuttavia,da appassionata, ho una curiosità : vorrei saperne qualcosa di più dell’allunaggio del 20 luglio del 1966: com’è andata veramente…e chi per primo, tra lei e Ruggero Orlando, diede la notizia dello sbarco sulla Luna dei due astronauti americani?…”, domanda l’avventrice, subito incalzata dal giornalista: “L’allunaggio fu un evento  indimenticabile, si trattò della prima diretta televisiva, una “veglia” entrata nell’immaginario collettivo di gran parte degli italiani…Allora, commentai la missione Apollo 11 insieme con il collega inviato Ruggero Orlando, in collegamento da Houston…Durante la diretta,  avemmo un battibecco,, perché non eravamo d’accordo sul momento preciso dello sbarco sulla Luna di Armstrong e Aldrin… Poi, analizzando successivamente le registrazioni, è emerso che io annunciai l’allunaggio con 56 secondi di anticipo e Ruggero Orlando con circa 10 secondi di ritardo…Ecco, andò esattamente così e da allora, per tutti i telespettatori, indipendentemente dalla materia o della notizia di cui mi occupassi,  sono rimasto: “Mr. Moonlight”, il “cronista della Luna!…”.

“Parlare di un avvenimento che si sta svolgendo, mentre sono al microfono, dire alla gente ciò che le immagini da sole non possono spiegare, e dirlo con chiarezza, trasmettere agli spettatori anche un po’ delle mie emozioni, è una cosa che mi esalta. Non ho nessun rimpianto; se avessi fatto il medico, l’avrei fatto come il giornalista: con lo stesso impegno. Ho scelto un mestiere più divertente, che mette ansia, ma che offre molte soddisfazioni”. Così, il giornalista, telecronista sportivo e conduttore  Tito Stagno, in un’intervista a un quotidiano, a proposito della sua professione ,svolta con competenza, amore per il sapere, dedizione, eleganza e garbo.

Nato a Cagliari, il 4 gennaio del 1930 ,  ben presto abbandona la Sardegna con i genitori e i sette fratelli per trasferirsi a Parma e da lì a Pola, in Croazia.

Negli anni della Seconda Guerra Mondiale e della Ricostruzione, ancora adolescente e poi ragazzo, ha esperienze di attore , partecipando con piccoli ruoli e comparsate a pellicole come : “Marinai senza stelle” di Francesco De Robertis e “Il vedovo” di Dino Risi, con Alberto Sordi, dove, in maniera profetica, interpreta un giornalista televisivo.

Non trascurati gli studi, quindi,conseguito il diploma di Liceo Classico, si iscrive alla facoltà di Medicina, senza però riuscire a laurearsi, poiché nel 1949 comincia a lavorare in  radio, all’EIAR, come radiocronista , intervistatore e documentarista.

Grazie all’esperienza acquisita, nel 1954, vince il primo concorso nazionale per telecronisti della Rai e partecipa a un corso di specializzazione tenuto nella Capitale da accademici, scrittori , giornalisti e intellettuali, quali: Furio Colombo, Gianni Vattimo e Umberto Eco.

Così, dal 1955 è a Roma, in qualità di redattore del primo telegiornale diretto da Vittorio Veltroni, effettuando le sue prime telecronache nel 1956, in occasione dei Giochi Olimpici invernali,tenutisi a Cortina d’Ampezzo, cui seguono nel 1960 le telecronache delle gare di pallacanestro, svoltesi nel Palazzo dello Sport dell’EUR, e i Giochi Olimpici estivi di Roma del 1960.

Non solo sport, però. Nel decennio Sessanta, infatti, si occupa anche di cronache religiose, seguendo due pontefici : Papa Giovanni XXIII e Papa Paolo VI,  e di cronaca politica, è inviato al seguito di due Presidenti della Repubblica, Antonio Segni e Giuseppe Saragat e commenta la firma dei Trattati del Mercato Comune Europeo, siglati nel 1957 in Campidoglio.

Nello stesso anno, reduce dalla telecronaca della visita in Italia dei reali d’Inghilterra e di John Fitzgerald Kennedy , si occupa del lancio del satellite russo Sputnik1  e,  nel 1961, del primo volo di Jurij Gagarin intorno alla Terra, senza disdegnare la cronaca del Festival di Sanremo.

Tra i volti più amati del Telegiornale, dopo un viaggio studio negli Stati Uniti per approfondire il Programma spaziale Apollo 11, il 20 luglio del 1969 ,segue, in coordinamento con il corrispondente da Houston, Ruggero Orlando, la diretta televisiva , la prima nella storia della televisione, dell’allunaggio, ovvero dello sbarco sulla Luna, realizzato, anch’esso per la prima volta, dagli astronauti Neil Armstrong e Buz Aldrin , a guida della missione statunitense Apollo 11.

La telecronaca, che gli vale  il soprannome di “Mr. Moonlight” o “Cronista della Luna”, oltre che per la rilevanza dell’evento, viene ricordata per le divergenze e la lite in diretta tra quest’ultimo e Orlando sul momento preciso dell’allunaggio degli astronauti e su chi tra i due lo avesse annunciato per primo, risolte con la verifica delle registrazioni , le quali comprovano come Tito Stagno avesse annunciato, con la celebre frase: “Ha toccato, ha toccato il suolo lunare!”,  lo sbarco sulla Luna dei due astronauti statunitensi con 56 secondi di anticipo e Ruggero Orlando con 10 secondi di ritardo.

Chiamato l’ “Astronauta ad honorem”dal politico e Presidente del Consiglio democristiano Mariano Rumor, per diciassette anni , dal 1976 e 1991 , è  responsabile del settore Sport di Rai Uno, curando la trasmissione “La Domenica Sportiva”.

Poi, raggiunta l’età della pensione,  abbandonati gli studi televisivi e, congedatosi dalla Tv pubblica, continua la sua attività giornalistica come firma de L’Eco Bergamo e  de La Gazzetta di Parma. Ospite di programmi televisivi Rai e Mediaset, tra i quali Porta a Porta, Unomattina, La Storia siamo noi, Quelli che il calcio e Il senso della vita, è docente di Comunicazione presso varie Università.

Commentatore d’onore nel 2010 per Sky Tg24 del lancio della missione spaziale Sojuz TMA20, dal cosmodromo di Bajkonur, in Russia, con a bordo l’astronauta italiano Paolo Nespoli assieme con  Dmitrij Jur’evič Kondrat’ev e Catherine Coleman, è autore dei libri:  “L’Arcipelago di Garibaldi. La Maddalena”e “Mister Moonlight. Confessioni di un telecronista lunatico”, scritto con Sergio Benoni.

Grande Ufficiale all’Ordine al Merito della Repubblica italiana e Stella d’Oro al merito sportivo,  dedicatario di un asteroide, si è spento nella notte del 1°febbraio scorso,dopo una lunga  malattia, all’età di novantadue anni, nella sua casa romana, circondato dall’affetto della moglie Edda Lavezzini, anch’essa giornalista, e delle figlie Brigida e Caterina.

Salutato da amici, colleghi e familiari presso la chiesa di Santa Chiara, è stato così ricordato dal giornalista, conduttore e scrittore Bruno Vespa, suo allievo: Mi addolora molto la sua morte. Tito Stagno è stato il mio maestro di telecronache e il grande amico di una vita. La mia prima telecronaca fu a Pisa per la regata delle repubbliche marinare. Quando entrai in Rai per concorso nel maggio 1969, non c’era una redazione delle telecronache e Tito Stagno di fatto era l’unico telecronista. Era rigoroso e credibile. La sua scomparsa, mi  addolora molto, gli avevo mandato a Natale il nuovo libro e gli era piaciuto. Era preciso e serissimo. Mi ha insegnato a essere sempre generoso,perché, diceva: “La gente si aspetta da te il doppio”.