Ven. Mar 24th, 2023

Primavera 2019. Roma. Sul Lungotevere Flaminio, la cantante e attrice, Tosca Donati, sta girando il videoclip della canzone “Normalmente”, tratta dal suo ultimo album “Morabeza“, quando, una ragazza, intenta a correre, riconosciutala, approfitta di una pausa per fermasi   e chiederle  un autografo. “Salve, signora Tosca!, scusi se la disturbo, io sono una sua ammiratrice e vorrei che mi autografasse il suo ultimo disco…”, chiede ,avvicinandosi timidamente, l’atleta, poco più che ventenne. “Ma certo… Come ti chiami?…”, risponde Tosca. “Mi chiamo Bianca!…e la seguo da qualche anno…da quando ,nel 2013,  l’ho sentita cantare dal vivo per Papa Francesco…anche se sapevo già chi fosse…”, racconta la ragazza. “Cara Bianca, sono proprio contenta di avere un’ammiratrice così giovane…io penso che voi giovani siate il futuro di questo Paese e che, proprio per questo, abbiate il diritto di nutrirvi di arte, musica e di tanta bellezza…”, ribatte l’artista. “Io ho ascoltato il suo ultimo disco ,”Morabeza”, e l’ammiro molto, sa?, ammiro la sua ricerca musicale, la ricerca dei vari suoni dal mondo, da culture diverse, che si fondono in un’unica armonia ,che è la musica!…”, si complimenta la giovane Bianca. “Be’, si, hai ragione!, esclama Tosca …è bello conoscere culture diverse, anche se poi ci si accorge che ci sono elementi comuni…Ma la maggiore soddisfazione è quella di riuscire a farsi capire nonostante lingue diverse, perché vuol dire che il suono è universale, capace di superare ogni barriera!…Anzi, io sono convinta che la musica abbia un solo suono: “il suono della voce”, appunto, che è come una sorta di linguaggio unico che tutti ,a qualsiasi latitudine, comprendono …un linguaggio universale, come universali, comuni a tutti gli esseri umani, sono i sentimenti: la gioia, il dolore, l’amore, l’amicizia…”. “Sì,infatti, è per questo che l’ascolto sempre, dovunque io mi trovi!”, esclama la raggazza, continuando,”…sa, io corro: faccio la maratoneta…e mentre i miei colleghi si allenano ,ascoltando brani rock o dance, io ascolto lei!…La sua voce, le sue canzoni mi aiutano a non pensare, ad andare lontano, ad astrarmi dall’ansia della gara, della competizione , del dover vincere a ogni costo…mi danno serenità e gioia…e poi ho anche il vantaggio di poter viaggiare senza partire: un giorno sono in Brasile, con le sonorità carioca del Samba o della Bossanova, l’altro, in Tunisia, con le sonorità arabe, l’altro ancora in Portogallo, con il Fado o in Francia con la chanson oppure a Roma con uno stornello…e, d’un tratto, mi accorgo che in quel Fado c’è la stessa malinconia che c’è in una canzone di Pino Daniele…”. “Brava, Bianca!, sono davvero fiera di te e di chi mi ascolta…”, si complimenta Tosca, chiosando: “E’ vero, nella malinconia del Fado portoghese c’è la “Appocundria” di Napoli ,che è anche la “morabeza” di Capo Verde, la nostalgia , che è dolore per le radici perdute, per qualcosa che sai non tornerà mai più uguale, perché è quell’emozione irripetibile, quell’emozione per sempre che, malgrado tu soffra, ti fa già sorridere e ,senza che tu te ne accorga, sei di nuovo in viaggio!…”.

“Morabeza è la resa della mia quotidianità musicale,è il modo che ho scelto per tradurre in canto il puo piacere dell’ascolto con l’unica volontà di unire le sole emozioni alle  note e alle parole”. Così, la cantante e attrice Tosca Donati, in un’intervista, rilasciata nel 2019 a un quotidiano, in occasione dell’uscita dell’album “Morabeza“. Nata a Roma, il 29 agosto 1965, Tiziana Tosca Donati, questo il nome completo dell’artista, cresce nel quartiere della Garbatella e si appasiona al teatro grazie al padre, ammiratore della cantattrice e autrice Gabiella Ferri. Quindi, entrata nella compagnia teatrale dell’attore e poeta Checco Durante, grazie al talento nel canto , si mantiene lavorando nei piano bar come cantante. Qui, notata dal conduttore, cantante, musicista e regista Renzo Arbore, viene scritturata per la trasmissione televisiva di quest’ultimo,  “Il caso Sanremo“, in onda su Rai Uno e realizzata insieme con l’attore  Lino Banfi. Nel 1989,interpretata la canzone “Carcere ‘e mare“, inserita nella colonna sonora del film “Scugnizzi“di Nanni Loy, decide di dedicarsi alla musica e di intraprendere la carriera di cantante. Infatti, nel 1992 ,pubblicato il suo primo disco, dal titolo: “Tosca“, partecipa in gara al Festival di Sanremo ,nella categoria “Giovani”, con il brano : “Cosa farà Dio di me“. Poi, registrato il suo secondo album, “Attrice“, fra il 1993 e il 1996 ,collabora con diversi cantautori, quali: Lucio Dalla, con cui debutta nella canzone “Rispondimi“, Riccardo Cocciante, con cui interpreta “L’amore esiste ancora“, Renato Zero, con cui canta “Inventi” e Ron, insieme con il quale partecipa al “Festival della canzone”, classificandosi al primo posto con il brano “Vorrei incontrati fra cent’anni“. Nello stesso anno, pubblicato il disco “L’altra Tosca“, raccolta di duetti, è protagonista della pièce “Carro fantastico” al Teatro alla Scala di Milano e incide una canzone, tema della pellicola “Jane Eyre“,  diretta da Franco Zeffirelli. Nel 1997, ripresentatasi sul palcoscenico del Festival di Sanremo con la canzone “Nel respiro più grande“,  scritta da Sussana Tamaro, autrice del romanzo campione di vendite “Va’ dove ti porta il cuore”, e musicata da Ron, pubblica l’album “Incontri e passaggi”,contenente brani composti da Ennio Morricone,Lucio Dalla, Chico Buarque e Ivano Fossati. Cimentatasi anche nel doppiaggio del film di animazione della 20th Century Fox “Anastasia“, insieme con Fiorello, è scritturata per il ruolo di “Milly” nel musical “Sette spose per sette fratelli” diretto da Saverio Marconi,  grazie a cui vince la Targa Tenco come “migliore interprete”. Iniziato il nuovo Millennio con l’interpretazione dell’Inno mariano del Giubileo “Mater Iubilaei, si esibisce, con questa stessa preghiera cantanta,  nella grotta di Lourdes. Dal 2001 al 2005, senza mai trascurare la musica, si dedica al teatro, recitando negli spettacoli:  “Salvatore Giuliano“di Armando Pugliese, andato in scena presso il Teatro dell’Opera di Roma,  “Wozzeck Lulu, la morte e gli altri”,  diretto da Beppe Menegatti e interpretato al fianco dell’etoile Carla Fracci,  “I monolghi della vagina“, diretto da Emanuela Giordano, “Notte in Bianco“, di cui è anche autrice, diretto da Claudio Insegno, legato all’uscita dell’album “Sto bene al mondo“,”Opera da tre soldi” di Bertolt Brecht, accanto al compagno, l’attore e regista Massimo Venturiello, con cui recita anche in “Tango delle ore piccole” di Manuel Puig. Tornata nel ruolo di cantante, interpreta canzoni del repertorio romano nel recital “Semo o nun semo” di Nicola Piovani, cui segue lo spettacolo di Teatro-canzone “Romana“, omaggio a Gabriella Ferri, diretto ancora da Venturiello, tramutato in un disco. Provata anche l’esperienza del Cinema, nel 2006 gira con Neri Marcorè e Vincenzo Salemme il film “Baciami piccina“,diretto da Roberto Ciampanelli ed è candidata al Premio Nastro d’Argento per la canzone “Tra cielo e terra” del musicista e compositore Pietro Cantarelli, colonna sonora dell’omonima pellicola. Tornata in scena con la pièce “Gastone” di Ettore Petrolini, diretta da Venturiello, partecipa nuovamente al “Festival della canzone” con il brano “Il terzo fuochista“, scritto dallo stesso Venturiello e musicato da Ruggiero Mascellino. Poi, fra il 2008 e il 2009 interpreta “Gelsomina”nell’adattamento teatrale del film “La strada” di Federico Fellini e, nella stagione successiva, il recital “Musicanti(Sonata a Cosimina)”, diretto da Venturiello. Nel 2010, voce protagonista della composizione di Marco Betta “La corona di Tombacco“, recita in “Italiane” di Emanuela Giordano, con Lina Sastri e Maddalena Crippa, e al fianco di Venturiello nel “Borghese gentiluomo” di Molière fino al 2013, anno nel quale  partecipa all’album “Cantabile” di Nicola Piovani. Inciso il disco “Il suono della voce“, contenente canzoni scritte da Ivano Fossati e Joe Barbieri, e cantate in diverse lingue, tra cui il libanese, l’Yiddish, e il rumeno  e brani del repertorio classico napoletano adattati in altre lingue, nel 2014 viene nominata Direttrice della Sezione Canzone e Coordinatrice Generale dell‘Officina delle Arti di Pier Paolo Pasolini, laboratorio di alta formazione e hub culturale della Regione Lazio, in collaborazione con l’Università di Roma Tre e il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Nel2016, debuttato nello spettacolo “Il grande dittatore“, prima trasposizione mondiale del capolavoro di Charlie Chaplin, diretto e interpretato da Venturiello, tiene dei concerti ad Algeri e Tunisi e, ritornata in Italia, raccoglie largo consenso con lo spettacolo “Appunti musicali dal mondo“,portato in giro per Brasile, Portogallo e Francia. Vincitrice  della Targa Tenco, nella categoria “Album e progetto”, con “Viaggio in Italia. Cantando le nostre radici“, nel 2019 pubblica il disco “Morabeza”, prodotto dal cantautore, musicista e produttore Joe Barbieri. Ancora una volta in gara al Festival di Sanremo, con “Ho amato tutto” di Pietro Cantarelli, con cui si classifica al sesto posto  e ,grazie al quale vince il Premio Bigazzi per la “miglior composizione musicale”, assegnato dall’orchestra, gira, diretta dal regista Ferzan Ozpetek, il videoclip del brano. Vincitrice , grazie all’album Morabeza, in cui inserisce anche la canzone sanremese e il duetto con Silvia Pérez Cruz sulle note di “Piazza Grande” di Lucio Dalla, arrangiata da Joe Barbieri, di  altre due  Targhe Tenco nelle categorie “Miglior canzone”, proprio per “Ho amato tutto”, e “Album interprete” , si aggiudica anche un Nastro d’Argento come “Protagonista dell’anno” per il documentario  “Il suono della voce“, reportage dei suoi spettacoli in giro per Brasile, Tunisia e Francia. Attualmente in tour, dal vivo, nelle città italiane, dopo la lunga pausa determinata dalla pandemia, di sé ha detto: “Per me, l’arte è un lavoro artigiano, paziente. Sono cresciuta aspettando il prossimo disco di De André, Fossati, Dalla: un prodotto artistico dev’essere l’esito di un percorso. Se non cresco prima io, se non studio, non ho nulla da dire. Lo spettacolo è il punto d’arrivo. E invece la mia popolarità esplodeva a Sanreno proprio mentre si affermava la convinzione che l’arte fosse ciò che si smercia in Tv. Per me l’artista è un ricercatore, un veicolo per portare allo spettatore emozioni che non gli arriverebbero”.