Sullo sgombero dei manifestanti al porto di Trieste. “La situazione sta precipitando –ha affermato Marcello Di Finizio, membro del coordinamento di Trieste No green pass, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus – Non pensavamo che sarebbe potuta accadere una cosa del genere. Quello è un punto franco, un territorio libero, non c’è giurisdizione italiana. Inoltre la protesta era assolutamente pacifica. E c’è un’ulteriore aggravante: l’accesso al porto è un ponte, tutti i protocolli internazionali dicono che non si attacca la folla su un ponte, loro invece ci hanno attaccato con gli idranti. E’ stato un atto di violenza gratuito e illegittimo. Il nostro è un movimento che nasce dal basso, senza capetti e leader, a cui si sono accodati anche i lavoratori del porto. Non ci aspettavamo proprio di vedere questo dispiegamento di forze, era una cosa tutta pianificata e l’hanno fatta nel modo più violento possibile. Ci sono manifestanti che si sono fatti mali perché sparavano fumogeni ad altezza d’uomo, io me ne sono beccato uno addosso e sono rimasto senza respiro per un po’. Adesso ci siamo spostati, siamo in piazza Unità d’Italia. La nostra protesta andrà avanti ad oltranza finchè non verranno abolite queste misure dittatoriali”.
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