Troppe ombre sul reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza poteva essere una misura capace di assolvere all’enorme mole di povertà di cui il paese è afflitto. Ma studiato male e lanciato peggio, esso non ha prodotto i benefici che doveva. 2,3 milioni di beneficiari, sono 791.

Troppe ombre sul reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza poteva essere una misura capace di assolvere all’enorme mole di povertà di cui il paese è afflitto. Ma studiato male e lanciato peggio, esso non ha prodotto i benefici che doveva. 2,3 milioni di beneficiari, sono 791.351 quelli considerati occupabili dall’Inps, tra questi gli assunti al 10 dicembre sono 28.763, pari al 3,6%. Un numero irrisorio considerando il numero dei percettori del RD. Ora dovranno lavorare per i comuni per otto ore a settimana, quindi basta recarsi al comune per un giorno e mezzo e avranno assolto al compito. Ma non può essere questa al ragione dell’esultanza dei grillini solo per farsi propaganda. La situazione è ben diversa dall’esultanza.
La Banca d’Italia dice che nel 2018 tra chi ha trovato un’occupazione alle dipendenze nel privato solo il 2,1% è passato per i centri per l’impiego.
Non si sa quante assunzioni siano legate direttamente al Rdc, essendo avvenute a partire da aprile, mentre i navigator sono operativi nei centri per l’impiego solo da settembre-ottobre e solo da metà novembre è disponibile il modello Inps per consentire ai datori di lavoro di accedere all’incentivo fiscale, quando assumono a tempo indeterminato i beneficiari del Rdc, dopo aver pubblicato i posti disponibili sul portale dedicato. Si spera che una volta andata a regime la macchina i dati possono cresce sperando, però, che non continui la moria delle imprese private, che sono le uniche che possono assumere i percettori del RD. Questi numeri potrebbero aprire un’ulteriore riflessione nella maggioranza di sinistra che governa, per un miglioramento della parte del Rdc relativa alle politiche attive del lavoro per favorire l’occupazione dei percettori del sussidio. Ci sono molti nodi da sciogliere considerando che il reddito non si può dare a vita, altrimenti diventa una pensione e non più un sussidio di sopravvivenza momentaneo.