Tumori: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sconfiggono la malattia

ROMA- L’Italia è una di quelle nazioni che ha molte aree devastate dai rifiuti tossici che hanno messo in ginocchio molte popolazioni. Una situazione da maggiore rischio la vivono la Lombardia e la Campania.

Tumori: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sconfiggono la malattia

ROMA- L’Italia è una di quelle nazioni che ha molte aree devastate dai rifiuti tossici che hanno messo in ginocchio molte popolazioni. Una situazione da maggiore rischio la vivono la Lombardia e la Campania. Sulla malattia tumorale ci sarebbe molto da dire e da descrivere, ma ci confortano i dati dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum), che ha rilevato un miglioramento nelle persone alle quali è stata diagnosticata la malattia nel 2005-2009, rispetto a quelle del quinquennio precedente, nel quale la percentuale di sopravvivenza per le donne si è attestata al 60%, 51% per gli uomini.
La sopravvivenza a questa terribile malattia fa ben sperare per il futuro, per una guarigione piena in caso un soggetto è colpito da un neoplasma tumorale. Quelle più comuni sono seno, colon-retto, polmone, prostata, vescica. I dati confermano che 6.270 persone sono vive dopo che gli è stato diagnosticato il tumore. Anche per i tumori c’è una differenza tra le due aree geografiche d’Italia. Nel Meridione sono stati registrati risultati peggiori relativi alla sopravvivenza, un dato che si lega anche ai gravi ritardi sui programmi di screening. Anche perché al sud l’istituzione dei registri dei tumori tarda ad avere attuiazione o in alcuni casi non sono aggiornati come di dovere.
Le donne sono quelle che più di tutti hanno rischi maggiori, poiché il tumore al seno è sempre in agguato. Ma dai dati risulta che la prevenzione attuata negli ultimi anni, con screening annuali rivolti alle donne, hanno permesso di diminuire di molto la mortalità per questo tumore, che nei maggiori casi si guarisce. Però la diffusione dei programmi di screening oncologico a livello nazionale, anche se migliorata negli anni, risente ancora di gravi ritardi al Sud: questo spiega in parte la disparità di sopravvivenza tra aree geografiche”.
Le regioni che hanno ottenuto migliori risultati sono Emilia Romagna e Toscana, registrando entrambe un 56% di sopravvivenza tra gli uomini e un 65% per le donne. L’Emilia Romagna ha ottenuto la percentuale più elevata per colon-retto (69%), mammella (89%) e, insieme alla Lombardia, polmone (18%), un caso per il quale la sopravvivenza resta comunque bassa. Per la prostata il primo posto è occupato dal Friuli Venezia-Giulia, con il 95%.
Il Rapporto Airtum, presentato al Ministero della Salute nella giornata di studio “Survivorship Planning Day”, si riferisce ai registri tumori di 13 regioni. I registri hanno fatto emergere che nei maschi miglioramenti significativi sono stati registrati in particolare nei tumori ossei (+10%), colon-retto e fegato (+6%), mieloma multiplo (+5%), Linfoma non Hodgkin (+4%) e prostata (+3%); nelle femmine nel Linfoma non Hodgkin (+6%), colon-retto (+5%) e fegato, osso, pelvi e vie urinarie, tiroide e mieloma multiplo (+4%).
Conforta ancora di più che la sopravvivenza in Italia risulta più elevata della media europea, sia negli uomini (54% contro 49%) che nelle donne (63% contro 57%), con due sole eccezioni: la leucemia linfatica (39%) e i tumori della colecisti e vie biliari (17% in Europa e 16% in Italia).
I dati sono un indicatore importante perché rappresenta quella porzione di pazienti che ha beneficiato di un approccio diagnostico e terapeutico efficace. In molti casi possono tornare a essere attivi nella vita reale, facendo controlli periodici. In altri casi, possono dire di essere guariti”, ha commentato la professoressa Lucia Mangone, presidente di Airtum. Alla luce di questi dati, però, è necessario intensificare i controlli ed eliminare quel gap geografico che crea quella disparità di accesso ai servizi e garantire equità delle cure oncologiche.