La morte dei partiti di sinistra hanno fatto sì che tanti esponenti di quella sinistra, i simpatizzanti, si sono rifugiati nel neonato M5S. dentro al movimento si era rifugiata una parte consistente di elettorato della vecchia Alleanza Nazionale. Il movimento poteva diventare il contenitore di due anime politiche contrapposte tra di loro, ma che potevano convivere portando avanti idee liberali e riformiste. Era una casa comune pronta a sottrarre ulteriori voti da destra a sinistra. Invece il movimento non ha saputo gestire questo enorme contenitore di voti spaesato che cercava una nuova casa. Inizialmente è stato così, infatti alle scorse politiche c’è stato quel grande sorpasso che ha portato il movimento a raggiungere il 33% di consensi. Una volta entrato nelle camere del potere, il movimento si è perso. Si è autodistrutto.
L’errore più grande è stato quello di dare importanza alle politiche di sinistra. Sono stati troppo ingenui. Non si sono fatti un’analisi del passato, quando tutti i partiti di sinistra sono morti in un giro di una legislatura, al massimo due, ma sono morti. Gli elettori italiani non amano la sinistra, l’hanno dimostrato in tutti questi anni. Vogliono contenitori diversi. Non amano le posizioni degli ecologisti impazziti, che propongono cose irrealizzabili. E il Movimento sull’ecologismo impazzito è un maestro.
Proprio il fatto che hanno dato molta importanza alle politiche di sinistra, li ha indotti ad un’alleanza con il PD (ex comunisti) e Leu (altri ex comunisti). Dopo quest’alleanza i grillini hanno perso tutti gli elettori della fascia liberale arrivando oggi nei sondaggi ad avere 13-15%. Consensi che nei prossimi mesi continueranno a perdere se non sono capaci di abbandonare questa strada. Gli italiani non sono innamorati della sinistra, il M5S deve farsene una ragione, o tra qualche anno saranno solo una brutta pagina della politica italiana.