Anche davanti ad una tragedia come la morte di un giovane carabiniere, una parte dell’Italia ha dimostrato la sua più profonda bassezza. I social, come sempre, hanno fatto la loro parte, mostrando come sia diventata difficile questa società moderna. È finita la parte bella di una nazione, che un tempo si univa davanti al dolore.
È diventato un popolo di opinionisti. Ma non tutti, per fortuna. A dire la sua sono sempre i galoppini che ruotano intorno ai partiti e vivono per il contentino, che trovano nei social l’unico modo per parlare, fuori dai social sono solo dei disperati senza parola.
Poi ci sono loro, i politici, che inquinanano la bellezza della nostra Italia. Anche loro sono dei disperati in cerca di visibilità, e i social sono diventati la macchina perfetta, ma fuori dai social sono disprezzati da un popolo che li ignora.
Poi c’è lui, Mario, un giovane che ha perso la vita per 11 coltellate inflitte da un giovane che non ha avuto pietà per lui. Per Mario tutti dovevano stare zitti in segno di rispetto per chi aveva perso la vita. Niente, ancora una volta questo paese ha dimostrato quanto sia caduto in basso. Ormai, e la morte del carabiniere non è l’unica, ha dimostrato che anche davanti alla morte non è capace di stare zitto.
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