Ogni giorno ci affanniamo per correre dietro a qualcosa o qualcuno. Rincorriamo tutto e tutti, per superarli in una corsa che alla fine perdiamo sempre. È la morte l’unica vincitrice, sempre. Nessuno però si rende conto di quello che ci succede intorno. Continuiamo a correre la corsa dei perdenti.
Le istituzioni tutte invece di tutelare combattono i cittadini; c’è una carenza affettiva tra le persone; c’è un modo di concepire l’umanità che va ben oltre il rispetto; c’è il giro di sguardo dall’altra parte dinanzi alle difficoltà dell’individuo; diventa naturale gioire sulle disgrazie altrui; la tecnologia ha sostituito il contatto umano; non esistono più gli sguardi per capire le difficoltà; l’arroganza ha sostituito l’amore.
Quanti punti si possono elencare per descrivere la fine dell’umanità. Tanti altri ancora. La colpa è nostra. È solo nostra. Siamo noi l’umanità, ma con le nostre azioni continuiamo a distruggere tutto ciò che ci circonda, incoscienti che esiste il dopo di noi. Nessuno vuole capirlo.
Umanità zero, questo abbiamo costruito. Il potere logora chi governa. I primi colpevoli sono proprio i detentori del potere, poiché sono loro che vogliono costruire una nuova società senza principi. Sono loro che vogliono costruire un abito nuovo a una società che ha retto le sue origini sul principio dell’amore, fratellanza, rispetto. Siamo noi i colpevoli, perché non sappiamo tenere a bada il potere, diventando complici silenti del sistema. Hanno distrutto la vita delle passate generazioni, stanno distruggendo il futuro delle prossime generazioni. Intanto continuiamo a girare lo sguardo dall’altra parte, accontentandoci di tenere un telefonino in mano per cazzeggiare sui social, senza guardare che intorno a noi c’è una società che sta crollando sotto i colpi del nostro menefreghismo.