Oggi 18 marzo è stata istituita la giornata nazionale in memoria delle vittime del coronavirus. Ogni anno in questo giorno verranno ricordate le vittime di questa epidemia. Una guerra silenziosa che il mondo combatte da più di dodici mesi. Una tragedia che ha segnato le persone ed ha creato un buco enorme nell’economia delle nazioni.

L’Italia ha pagato un prezzo altissimo essendo stata la seconda nazione, dopo la Cina, a subire il danno del virus. Le bare di Bergamo non ci hanno insegnato nulla, quel liberi tutti durante il periodo estivo ha danneggiato ulteriormente la nazione trascinandola in un baratro. Le conseguenze le pagheremo alla fine di tutto.
Nella prima ondata ci siamo salvati perché abbiamo chiuso tutto. Il movimento di persone è stato limitato soltanto per chi lavorava nei settori di maggiore necessità. A fine della prima ondata è stato commesso un’enorme errore da parte della classe governativa. Un errore imperdonabile, poiché la leggerezza con cui è stata affrontata quella fase di uscita ha portato la nazione nella seconda ondata, dalla quale non siamo mai più usciti. Ora ci troviamo ad affrontare una terza ondata, che non è altro il prosieguo della seconda con l’aggiunta delle varianti inglese e brasiliana. Il liberi tutto della scorsa estate, con il bonus vacanza del governo conte II, ha causato troppi danni.

C’è un altro aspetto che ora va considerato: le persone sembra non abbiano più paura del virus. Si è innescato un meccanismo di leggerezza e menefreghismo nei confronti del virus tale da portarlo a circolare liberamente come se niente fosse. Vedere le persone non rispettare le varie zone, è segno che la paura ha iniziato a non avere più lo stesso effetto della prima ondata, quando il timore nei confronti del virus era forte. Oggi non è più così. C’è d’aggiungere la mancanza di controlli, un deterrente che aumenta il senso di libertà che, purtroppo, oggi non esiste, poiché il virus è vivo e vegeto, contagia più di quando abbiamo assistito al trasporto di bare da parte dei camion dell’esercito a Bergamo.