Mer. Nov 29th, 2023

Ecco, siamo arrivati. Non è possibile! Siamo di nuovo in questo tetro ospedale. Il luogo mi trasmette tanta angoscia e tanta paura. Le luci fioche mettono altrettanta tristezza. Ti stringo la mano come ho sempre fatto in questi terribili mesi. Non ti lascio sola, abbiamo percorso insieme il periodo di vita, dove l’amore è stata la fonte di superamento di ogni difficoltà. Ti ricordi il tuo sì alla richiesta del mio amore. Eri giovanissima, d’altronde anch’io, ma eravamo coscienti di volerci già tanto bene. Quanti ricordi ripeccorro in questa notte di dolore: il tuo male ha ripreso a galoppare senza pietà. Dal giorno di quella terribile diagnosi, non ci ha lasciato più in pace. La sofferenza è stata l’unica amica, tua e mia.

I tuoi occhi smarriti guardano il soffitto, non mi parli, non dici nulla che possa darmi coraggio. Ho paura amore mio. Ho paura che la fine possa essere vicina. Oddio!! Cosa sto dicendo, cosa sto pensando. Non puoi lasciarmi, no, cosa dirò al nostro angelo. Questa è la notte più brutta della mia vita. Che ore sono! Le due. Non passa mai. Sono mesi che ogni notte attendo l’arrivo dell’alba come una liberazione. Continui a non dirmi niente. I dolori sono diminuiti, buono, ciò m’incoraggia, sperando che un’altra notte passi rivedendo di nuovo la luce del giorno. Torno indietro con la mente. Ricordi amore, quando abbiamo gustato i tranci di pizza in macchina. Non potevamo permetterci di sederci comodamente in una pizzeria come facevano gli altri, quindi ci siamo limitati a comprare dei tranci di pizza, e siamo andati in macchina a gustarli. Eravamo lo stesso felici. Tu eri allegra e ti divertivi a farmi assaggiare i vari gusti delle pizzette. Avevo lasciato a te la scelta, ti eri sbizzarrita a prenderne tanti gusti diversi, mi imboccavi come un bambino.

Dai, non dirmi che non ti ricordi il giorno del matrimonio: mi tremavano le gambe appena ti ho vista con l’abito bianco. Entravi lentamente come una principessa. Sì, in fondo sei sempre stata la mia principessa. È vero, oggi nostra figlia è un’altra principessa che il tuo amore mi ha donato, ma tu resti sempre la prima principessa della mia vita. Ti guardo, spero che ascolti le mie parole di disperazione in questa notte da incubo. Vorrei dirti altro, dirti come ti ho amato. Non ho più lacrime. La tua sofferenza mi sta piegando. I tuoi silenzi mi rendono una persona nulla. Mi manca il tuo sorriso, i tuoi sguardi pieni di emozione quando rientravo la sera dal lavoro. Sono mesi che mi sento perso, la malattia ha preso il sopravvento sul nostro coraggio. Questa notte c’è un cielo stellato uguale a quello che faceva da coperta alle nostre lunghe passeggiate notturne. Apri gli occhi, donami per un istante il tuo sorriso, ti prego. Perché Dio si è accanito contro di me? Perché sta distruggendo il nostro amore? Quante domande senza risposte, l’unica risposta è la tua sofferenza che ha chiuso il mio cuore.

Mi stai stringendo la mano, oddio, mi stai ascoltando. Amore hai aperto gli occhi, sorridi, che bello rivedere il tuo sorriso smagliante. Che fai piangi, no, due lacrime scendono lentamente lungo il tuo volto. Ti stringo a me. Non aver paura, ci sono io, non ti lascerò andare via.  Noooo…!!! Che succede amore. Rispondimi!!! Ti prego rispondimi. Nooooo… Non è possibile, No. È successo!!! Le mie urla attirano le attenzioni degli infermieri, ti guardano: “È finita”. Lasciatela ancora qui, vi prego. Dove la portate, è mia, come vi permettete.

Addio amore mio, addio per sempre. Con te vola in cielo una parte importante della mia vita, vola via tutto quello per cui ho sempre sofferto. Addio principessa. Scendo le scale in questa notte che mi ha tolto una parte di vita, ora mi spetta il compito più difficile: dire al mio angelo che la mamma ci ha lasciati soli. Cosa gli dico, non ho parole. Mi incammino nel viale che conduce al cancello d’ingresso. Mi giro a dare l’ultimo sguardo alla camera dove eri tu. Hanno spento anche la luce. In pochi minuti ti hanno sottratto al mio calore, mi hanno cacciato via, ed ora sono qui a percorrere un distacco dolorosissimo. Devo andare a casa. No, resto qui, non posso lasciarti sola, perlomeno aspetto la luce del giorno, non voglio andare via. Mi siedo su una panchina, ascolto il silenzio della notte pensando a te. Quando ti hanno portato via ho dato l’ultima carezza alle lenzuola ancora calde della tua vita. Quel calore è andato via, adesso non potrò più accarezzarti, stringerti a me, darti tanti baci, ora dovrò prendermi cura del nostro tesoro, e fare in modo che questa sofferenza non la distrugga. Si è fatto giorno, i primi raggi di sole entrano in me, mentre tu non rivedrai mai più questa luce. Vado amore: tra poche ore vengo a prenderti per condurti verso l’ultimo viaggio. Vado a dare la brutta notizia al nostro meraviglioso angelo. Cerco di studiarmi qualcosa da dirgli, ma no so cosa dirgli, sono il primo che ha bisogno di essere incoraggiato, sono il primo che non ha più parole di conforto. Apro la porta di casa, il cuore mi batte a mille, fa che dorma ancora. Invece è lì che mi aspetta, la fisso: “Sei bella come tua madre, ormai sei una donna anche tu”. Mi fissa negli occhi. Ha capito tutto. Mi corre incontro cingendomi le braccia intorno al collo. Piangi amore, sì, sfoga la tua rabbia, siamo rimasti soli.  “Perché papà, perché, perché!!!” Hai ragione, neanche tu sai cosa dire. Devo dirgli qualcosa, devo dargli coraggio, altrimenti questa sua angoscia non finisce più. Ascoltami amore: “Dio raccoglie sempre il fiore più bello per il suo giardino. Oggi è toccato a noi donargli il nostro meraviglioso fiore, per fargli ornare il giardino del paradiso. La mamma è volata in cielo, per noi è stata la cosa più speciale della nostra vita, insieme a Dio sarà il profumo più bello del paradiso”. Tu sei il prosieguo di un amore vero, fatto di tante gioie e dolori, che io e la mamma abbiamo saputo superare. Tu hai una vita davanti e devi affrontarla portando con te l’amore che la mamma ha saputo donarti in questi anni meravigliosi che abbiamo trascorso insieme. Ho donato a Dio il mio fiore prelibato, ora ho solo te, sarai tu il prosieguo di un amore stupendo.

I fatti narrati in questo racconto sono frutto della fantasia dell’autore, ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale.

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