Siamo un paese democratico ma molto affezionato ai dittatori di altre nazioni. Chiunque si affaccia alla politica italiana alla fine parla di democrazia ma vuole comandare come comanda un dittatore. È proprio un mal costume tutto italiano.
Ma ora il governo italiano sul Venezuela sta sbagliando di grosso. Sta appoggiando un dittatore che ha tolto al suo popolo anche le medicine di base. Un popolo affamato e privo di ogni strumento sociale. Insomma stiamo parlando di un dittatore che ha metto il suo popolo con le spalle al muro.
La cosa che più mortifica è l’atteggiamento di Maduro,che sabato ha ringraziato pubblicamente il popolo italiano per il suo appoggio o solidarietà che si voglia. Non è il popolo italiano che lo appoggia ma il governo italiano, il popolo non c’entra nulla.
Sembra non avere paura di nulla Guaidó, l’uomo che sta sfidando Maduro e vuole portare la democrazia in Venezuela: «Se mi succede qualcosa possono tagliare un fiore ma non fermare la primavera. Abbiamo vinto la paura. Parlano di un presunto colpo di stato, ma io sono ancora qui ad esercitare le funzioni perché siamo inquadrati nella Costituzione, abbiamo il sostegno internazionale e un popolo coraggioso determinato a cambiare». «Qui non c’è paura di una guerra civile, perché il 90% del paese vuole un cambiamento. Nessuno in Venezuela è disposto a sacrificarsi per un dittatore che non offre alcun tipo di soluzione alla gente”. Purtroppo queste parole non sono indirizzate allo stato italiano che, apertamente, si è schierato dalla parte di Maduro.
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