Un piano di tasse giallorosse per il 2020 da far tremare i polsi

La prima lezione al PD e M5S è stata data dagli elettori umbri, ma come detto anche dal premier Conte non influisce sul governo. Ed ecco che iniziano ad uscire fuori indiscrezioni di tasse su tasse e solamente tasse che il governo di sinistra vuole apportare per il prossimo 2020.

Un piano di tasse giallorosse per il 2020 da far tremare i polsi

La prima lezione al PD e M5S è stata data dagli elettori umbri, ma come detto anche dal premier Conte non influisce sul governo. Ed ecco che iniziano ad uscire fuori indiscrezioni di tasse su tasse e solamente tasse che il governo di sinistra vuole apportare per il prossimo 2020. Un salasso di stampo unione sovietica che vedrebbe i cittadini schiavi dello stato. Che rischia di trasformarsi nell’ennesima stangata. Come riporta Libero, in queste settimane il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, lavora a una “nuova” riforma fiscale per il 2020.
Il capo di via XX settembre, appoggiato da un gruppo di economisti e tecnici di sinistra, sta ragionando su di un nuovo modello di tassazione ispirato alle idee di Vincenzo Visco. Prima ministro delle Finanze nei governi Ciampi, Prodi I, D’Alema e Amato, poi viceministro del Mef nel Prodi II, l’economista foggiano è sempre stato un sostenitore dell’imposizione fiscale come panacea di tutti i mali. Per non parlare della lotta all’evasione, appoggiata a tal punto da rendere pubbliche le dichiarazioni dei redditi degli italiani.
È proprio alle teorie di Visco che il team guidato da Gualtieri si ispira per una nuova riforma del fisco, basata su tre capisaldi: patrimoniale, super tassa di successione e lotta all’evasione. Sono queste le idee su cui ragiona il governo di sinistra.
A cui si aggiungerebbe la demolizione della flat tax, misura di stampo leghista introdotta dal Conte I e pronta a essere rimossa perché accusata di concentrare il prelievo sui redditi medi e per questo iniqua. “È consigliabile – si legge nel documento consultato da Libero – rilanciare la progressività dell’imposta sul reddito con aliquote elevate da applicarsi ai redditi molto alti e aliquote molto basse per il ceto medio”. Ecco la nuova Irpef: prelievo del 15% per i redditi fino a 12 mila euro, del 22% fino a 21 mila, del 28% fino a 28 mila, del 34% fino a 40 mila, del 41% fino a 80 mila, del 46% fino a 240mila per poi salire sopra il 50%. Un salasso.
Purtroppo le sinistre fanno solo politiche tassaiole convinti che sia l’unica ricetta giusta, senza invece concentrare tutte le energie per demolire gli sprechi della politica che ammontano a più di 200 miliardi di euro ogni anno, e sono il male assoluto della nazione.