Un sistema creato per indebitarti: non solo ti costringono, ma dicno che lo fanno per te | Nel frattempo si sono presi tutti i tuoi soldi

Un sistema creato per indebitarti: non solo ti costringono, ma dicno che lo fanno per te | Nel frattempo si sono presi tutti i tuoi soldi

Aeroporto- fonte pexels- quotidianoitalia.it

Il ciclo vizioso dell’auto, un sistema che costringe a indebitarti: L’ipocrisia della “transizione ecologica” e l’abolizione delle alternative

Negli ultimi anni, le normative europee hanno gradualmente reso più stringenti i requisiti ambientali per i veicoli, portando all’introduzione di standard come l’Euro 5, 6, e i futuri Euro 7.

L’obiettivo dichiarato è ridurre l’inquinamento atmosferico nelle città. Di conseguenza, i governi hanno implementato incentivi e restrizioni per incoraggiare la rottamazione dei veicoli più datati e l’acquisto di quelli più recenti.

Questo meccanismo, pur presentato come una necessità per la tutela ambientale, ha generato un forte impatto sul mercato, creando un circolo virtuoso per le case automobilistiche e le istituzioni finanziarie.

Il dibattito sulla transizione ecologica nel settore automobilistico europeo è più che mai acceso. Il quadro che emerge solleva interrogativi significativi sulla reale efficacia di queste misure e sulle loro conseguenze economiche e sociali.

Debito dell’auto nuova e la negazione delle alternative

L’acquisto di una nuova auto, che si tratti di un veicolo elettrico o ibrido, comporta spesso l’accensione di un finanziamento, legando il consumatore a un nuovo debito per diversi anni. Una delle maggiori criticità sollevate da questo sistema riguarda la possibilità di aggiornare i veicoli esistenti. Se l’obiettivo principale fosse esclusivamente la riduzione dell’inquinamento, una soluzione tecnicamente plausibile sarebbe l’installazione di kit di retrofit sui motori più datati, aggiornando così la loro classe Euro.

Questo sistema crea un’asimmetria evidente: si obbliga il cittadino a sbarazzarsi di un bene ancora funzionante per acquistarne uno nuovo, spesso a debito, mentre si nega la possibilità di renderlo più ecologico a un costo inferiore. Il risultato è un aumento del volume di affari per l’industria automobilistica e il settore finanziario, a discapito della spesa del consumatore.

inquinamento-delle-auto-depositphotos-quotidianoitalia.it
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La delocalizzazione dell’inquinamento

Un altro aspetto critico, spesso trascurato nel dibattito pubblico, riguarda il destino delle auto rottamate in Europa. Molti di questi veicoli, che non possono più circolare nelle città europee, vengono esportati in Paesi con normative ambientali meno severe, come quelli dell’Est Europa o dell’Africa. In queste nuove destinazioni, le auto continuano a circolare per molti anni, spesso senza i controlli sui gas di scarico a cui erano sottoposte in origine e senza l’obbligo di filtri efficienti.

Questo fenomeno solleva un paradosso: l’inquinamento non viene eliminato, ma semplicemente delocalizzato. Le emissioni che le politiche europee cercano di contenere all’interno dei propri confini vengono di fatto “esportate” altrove, contribuendo a problemi ambientali globali e mettendo in discussione l’intera logica della transizione.