ROMA- Il mondo è stato creato dall’unione di una donna e un uomo, che nel corso dei secoli hanno popolato la terra attraverso il meccanismo naturale dell’accoppiamento umano. Su questo c’è poco da discutere. Nel corso dei secoli la famiglia naturale è stata l’equilibrio e il pilastro di ogni società. È stato il perno e il modello da perseguire per creare le vie di sviluppo di ogni singola società. Ma oggi cosa sta succedendo? Chi ha messo in discussione il modello di famiglia naturale? La politica e le varie pretese di ammodernamento che ruotano intorno alla parità dei diritti, ha fatto sì che la famiglia naturale fosse messa in discussione. Cosa che è avvenuta nella sua pienezza. Nulla contro i diritti di chi fa una scelta diversa in nome dell’amore. Può starci, perché amore significa tutto e non solo il rapporto tra due persone.
Nulla contro chi fa scelte diverse, per carità, massimo rispetto per le scelte altrui, anche in termini sessuali o di sentimento. Ma una cosa sono i diritti civili, altro conto è mettere due cause alla pari, come se niente fosse. La procreazione si ottiene, tranne la monopolizzazione del percorso, solo attraverso l’accoppiamento tra una donna e un uomo. Su questo punto nessuno può ritenersi l’eroe di turno, la natura ci ha offerto questa unica possibilità, e tale resta. Ma oggi si sta diffondendo il sentimento opposto al percorso naturale della procreazione.
Ripeto, pari opportunità in termini sociale, ma certamente non si può cancellare un percorso dettato dalle leggi della natura. Ma le classi dirigenti di tutto il mondo, in nome di un diritto, stanno distruggendo il valore della stessa vita. Le unioni gay possono essere un diritto sociale per chi fa scelte diverse, ma certamente la scelta nulla centra con quello che è il vero sviluppo umano della vita.
A parer mio stiamo consegnando, grazie all’incapacità di questa attuale generazione politica, un futuro contorto alle prossime generazioni. Stiamo consegnando un modello di famiglia che va ben oltre il modello che la natura ha voluto assegnarci. Non saremo noi a pagarne i guai, ma saranno le prossime generazioni a pagare lo scotto di una mancanza di equilibri fondati sul valore della famiglia naturale. Uno scotto che porterà allo sfacelo della società riscritta su modelli che non hanno nessuna base solida per poter dire che questo è il modello futuro per il mondo. Io, personalmente, mi dissocio da un percorso così come questi politici lo stanno riscrivendo: lasciano credere che il nuovo percorso del mondo non si basa più sul modello della famiglia naturale , ma su sistemi diversi che nulla centrano con l’effettivo criterio di vita dettato dal principio cardine della vita.
Oggi, per la prima volta in vita mia, e lo dico con franchezza, rimpiango la vecchia Democrazia Cristiana che, nonostante i suoi difetti, per ben 50 anni ha saputo tenere saldo il principio della società fondata sul valore della famiglia naturale.