“Vaccinare e microchippare i bambini prima che nascano”: non è fantascienza ma pura realtà | Iniezione direttamente nel grembo materno

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La Scienza rende possibile vaccinare i bambini nel grembo, grazie al sistema immunitario materno: siamo pronti a cogliere questa opportunità?
Durante la pandemia di Covid-19, l’umanità si è trovata ad affrontare non solo un virus, ma anche una vera e propria infodemia. Le teorie del complotto hanno proliferato, diffondendosi a una velocità impressionante e trovando terreno fertile nel clima di incertezza e paura.
Si è arrivati a sostenere che i vaccini contro il Covid-19 contenessero microchip per il controllo della popolazione, oppure che fossero uno strumento per alterare il DNA umano.
Queste narrazioni, pur prive di qualsiasi base scientifica, hanno minato la fiducia nella medicina, nella scienza e nelle istituzioni sanitarie.
Questo fenomeno non è nuovo, ma l’avvento dei social media ha amplificato la sua portata, permettendo a chiunque, senza competenze mediche, di diffondere informazioni non verificate a un vasto pubblico.
Il primo scudo del bambino
É importante notare che la scienza ha fatto progressi significativi nella comprensione e nella protezione della salute dei nascituri. Il concetto di immunizzazione materna è una pratica medica consolidata e sicura che offre una protezione cruciale ai neonati. Quando una donna incinta riceve un vaccino, il suo sistema immunitario produce anticorpi che attraversano la placenta e raggiungono il feto.
Questi anticorpi forniscono al neonato una immunità passiva che lo protegge nei primi mesi di vita, quando è più vulnerabile e non può ancora essere vaccinato. Le nuove tecnologie vaccinali, come quelle basate sull’mRNA, hanno dimostrato una versatilità e una velocità di sviluppo senza precedenti, aprendo scenari futuri in cui nuovi vaccini specifici per la gravidanza potrebbero essere sviluppati più rapidamente per affrontare minacce emergenti.

La scienza dietro la protezione
Il principio scientifico alla base dell’immunizzazione materna è il trasferimento passivo di anticorpi. Quando una donna incinta viene vaccinata, il suo sistema immunitario produce anticorpi specifici che, a partire dal secondo trimestre di gravidanza, iniziano ad attraversare attivamente la placenta. Questi anticorpi, in particolare le immunoglobuline G (IgG), si accumulano nel sangue del feto, fornendo una protezione naturale contro la malattia.
Il neonato, una volta nato, continua a essere protetto da questi anticorpi materni per diversi mesi, fino a quando non sarà in grado di sviluppare una propria risposta immunitaria attraverso la vaccinazione diretta. Questa strategia è già una pratica standard per prevenire malattie gravi come la pertosse e l’influenza. La vaccinazione antinfluenzale e contro la pertosse è raccomandata in gravidanza da tutte le principali organizzazioni sanitarie a livello globale.