Da diversi giorni docenti e personale ATA residenti in Campania, ma impiegati nel Lazio, chiedono delucidazioni in merito alle richieste per la somministrazione del vaccino anti-covid. I lavoratori sono rimasti burocraticamente bloccati tra due regioni e di conseguenza esclusi dalle rispettive vaccinazioni, senza alcuna motivazione ragionevole. Migliaia di persone sono state praticamente estromesse dalla immunizzazioni, poiché non lavorando in Campania non possono accedere alla vaccinazione regionale. Gli stessi, non vengono accolti neppure nel Lazio, perché la Regione ha deciso di convocare il personale scolastico attraverso i medici di famiglia, e non avendo il domicilio sanitario restano difatti “fuori”.
Una situazione che coinvolge tantissimi lavoratori pendolari, molti dei quali provenienti dalla provincia di Caserta. Sul caso si è espressa Leda Tonziello, docente di origini castellane, portavoce degli insegnanti attivi nel Lazio, che ha dichiarato: “Purtroppo, la comunicazione del Ministero dell’Istruzione nulla chiarisce a riguardo. Fino ad ora abbiamo scritto a tutti, le richieste sono state inoltrate sia alla Regione Campania che alla Regione Lazio, ci siamo rivolti anche al direttore generale Rocco Pinneri, per avere chiarimenti e la tanto attesa soluzione, ma nulla!”
“È doveroso far notare – continua la portavoce – che i docenti pendolari, devono fare i conti quotidianamente con il rischio del contagio, a causa dei treni sempre pieni e delle ore di attesa trascorse nelle stazioni affollate. Situazioni di estremo pericolo per le quali non bastano le mascherine e un po’ di igienizzante.”
“Sono tempi difficili – ha concluso la docente. – Noi chiediamo solo di lavorare in sicurezza, non possiamo rischiare la vita, né creare pericolo per la vita degli altri.”
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