Vaccini obbligatori nelle scuole: o così o non lo fanno entrare | Glielo somministrano direttamente in classe

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Vaccini a scuola obbligatori, la sfida per il futuro: il difficile equilibrio tra libertà individuale e il bene collettivo
I vaccini rappresentano una delle più grandi conquiste della medicina moderna. L’idea di base, sviluppata per la prima volta da Edward Jenner nel 1796 con la vaccinazione contro il vaiolo, è quella di stimolare il sistema immunitario a riconoscere e a combattere un agente patogeno (come un virus o un batterio) senza che il corpo debba subire la malattia.
Grazie ai programmi di vaccinazione di massa, malattie che in passato causavano epidemie devastanti e mietevano milioni di vittime, come il vaiolo, la poliomielite o il morbillo, sono state debellate o la loro incidenza è stata drasticamente ridotta.
La sicurezza dei vaccini è garantita da rigorosi processi di ricerca, sviluppo e approvazione, che possono durare anni. Prima di essere immessi sul mercato, i vaccini vengono sottoposti a studi clinici su migliaia di volontari per valutarne l’efficacia e gli eventuali effetti collaterali.
L’introduzione dell’obbligo vaccinale per l’iscrizione scolastica nasce dall’esigenza di proteggere la comunità e, in particolare, i bambini più vulnerabili.
L’obbligo vaccinale come misura di salute pubblica
Le scuole sono ambienti ad alta densità di popolazione, ideali per la diffusione di malattie infettive. In Italia, la Legge 31 luglio 2017, n. 119, comunemente nota come Legge Lorenzin, ha introdotto l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia (0-6 anni), e per la frequenza scolastica per la fascia d’età 6-16 anni.
L’obbligo vaccinale mira a creare un “micro-gregge” protetto, riducendo significativamente il rischio di focolai epidemici che potrebbero mettere a repentaglio la salute degli studenti e del personale scolastico. I sostenitori di questa misura sottolineano come l’interesse collettivo debba prevalere sulla scelta individuale, specialmente quando la mancata vaccinazione di un singolo individuo può avere conseguenze negative sulla salute di altri.

Le ragioni del dissenso: libertà di scelta e questioni etiche
Dall’altra parte del dibattito, c’è chi si oppone all’obbligo vaccinale, invocando il principio di autodeterminazione e la libertà di scelta. Questi individui e gruppi sostengono che ogni persona dovrebbe essere libera di decidere se sottoporsi o meno a un trattamento medico, senza coercizione da parte dello Stato.
Sebbene la comunità scientifica sia concorde sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini, alcuni genitori esprimono dubbi e timori riguardo a possibili effetti collaterali a lungo termine, spesso basati su informazioni non scientifiche o smentite. In ogni caso la vaccinazione “scolastica” è un atto medico che richiede il consenso informato dei genitori.