ROMA- Resto ancora una volta basito dalle performance dei politici di governo che, continuamente, osannano un Italia che sta bene. Un paese, secondo loro, che è ripartito. Ma questi evidentemente con uno zero virgola esultano come se avessero vinto la coppa dei campioni.
Questi numeri dettati continuamente ancora non ho capito da dove vengono. Dove pescano l’ottimismo che ogni giorno li rende ridicoli. Cari politici, venite al sud, poi mi saprete dire se l’Italia è ripartita. O forse per voi l’Italia si ferma in Toscana?
Al sud le uniche aziende prosperose sono le mafie che, nonostante gli enormi sforzi delle forse dell’ordine, continuano ad imperare e dettare leggi attraverso il fenomeno dello spaccio. Spaccio che sta uccidendo giovani e sta dando un futuro ad altri giovani fatto di male e soltanto male.
Venite al sud voi uomini del potere, vi renderete conto che il 70% dei cittadini si arrangia per andare avanti. Dai, venite, capirete che le vostre chiacchiere ancora non hanno prodotto nulla: solo guai.
Venite al sud per scoprire come lo avete ridotto. Distrutto una delle terre più belle del pianeta. L’ottimismo del premier fiorentino evidentemente sono frutto di una visione diversa da chi, al sud, non ha più lavoro.
Al sud la forza lavoro è rappresentata da chi vive alle spalle della nazione, cioè quelli che lavorano nella macchina pubblica. I dipendenti pubblici, che sono pagati grazie alle tasse dei cittadini, ora sono beatamente al mare e sono quelli che hanno fatto scattare i bollini neri sulle autostrade. Chi invece deve procurargli lo stipendio al rientro dalle vacanze è in cerca di una soluzione. Ma non la trova.
Venite al sud per capire la disperazione che c’è. C’è una guerra sociale mai vista in Italia. Una disparità che divide i cittadini in classi sociali come ai tempi del dopoguerra.
L’Italia non è ripartita, anzi, non ripartirà mai se non si creano condizioni giuste per il mezzogiorno. In primis, demolire per sempre le mafie, perché finche esistono loro, il sud avrà sempre due poteri pronti a pestargli i piedi e portarlo alla sottomissione. Caro non eletto premier, il sud sta morendo sotto la maledizione di sempre: la mancanza di lavoro.