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Vicenda Ilside di Bellona, Sgambato (Pd): regione ha trovato la soluzione per eliminare il rischio per la salute pubblica

BELLONA- “La Regione Campania è pronta a revocare l’autorizzazione amministrativa dell’impianto di trasferenzaIlside di Bellona dopo il grave incendio di luglio che ha provocato un vero e proprio disastro ambientale.
È assurdo che si possa ancora consentire di operare a chi ha provocato, negli anni, un danno così ingente per il territorio di Bellona e per l’area circostante”.
Queste le parole tranquillizzanti del vice presidente della regione Campania Buonavitacola.
Ad annunciarlo l’On. Camilla Sgambato (Pd), presente in mattinata alla seconda audizione tenutasi presso la VII Commissione Ambiente del Consiglio Regionale della Campania presieduta da Gennaro Oliviero, alla presenza del vice presidente della giunta regionale e assessore all’Ambiente, Fulvio Buonavitacola, dei consiglieri regionali Stefano Graziano, Alfonso Piscitelli e Vincenzo Viglione, del sindaco di Bellona, Filippo Abbate, e del vice sindaco di Pontelatone, Antonio Carusone, della capogruppo di minoranza, Maria Celeste Cafaro, dell’avv. Pietro Romano, dei rappresentanti del comitato civico di Bellona, dei dirigenti regionali di Arpac Caserta e dei Settori Bonifiche e Ambiente.
“L’Assessore regionale all’Ambiente Buonavitacola, che ringrazio insieme al presidente Oliviero per l’attenzione riservata alla questione da me sollevata nelle immediatezze dell’incendio del mese scorso, ha indicato la soluzione da attuare dopo il vasto rogo dell’impianto di Bellona, dove ancora si registrano fumarole sviluppatesi dalle decine di tonnellate di rifiuti, in particolare plastica, ancora in fase di combustione, depositate lì negli anni senza alcun controllo delle autorità locali”, continua la parlamentare democratica.
“All’esito del procedimento di verifica e revoca che la Regione concluderà nei prossimi giorni, in sinergia con l’Arpac ed il settore Bonifiche, il Comune dovrà senza ulteriori ritardi avviare tutte le procedure in danno e sostitutive rispetto alle inadempienze che si dovessero registrare da parte della proprietà del sito, e porre in essere ogni utile iniziativa per mettere in sicurezza il sito. Subito dopo si attiveranno con l’ausilio della regione le operazioni di bonifica di un’area finora abbandonata a se stessa, tra ritardi, omissioni e anomalie varie”, conclude Sgambato.

Redazione

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