ROMA- Sono mesi che ci battiamo con l’intento di far capire che la vittoria del No non determina nessuna catastrofe. Non c’è nessun pericolo che il paese possa precipitare in un caos, semplicemente perché stiamo parlando di una riforma costituzionale che non influisce per niente sulla vita diretta dell’economia. Vogliono intimorire i popoli solamente perché all’interno della riforma ci sono molti punti che interessano l’Europa e le lobby, quindi è legittimo per loro cercare di spaventare i popoli per orientarli verso il sì.
Il si non è altro un assenso a dare mandato al governo di fare ciò che chiede l’Europa, mentre al paese serve un governo che guardi solo all’interesse interno della nazione e non a quelli esterni. Se si pensa che i fautori del sì sono esclusivamente persone che fanno parte della galassia delle lobby, ci sarebbe da riflettere moltissimo sugli interessi che ruotano intorno a questa riforma costituzionale.
Nel rispetto delle regole della democrazia bisognerebbe saper spiegare bene le ragioni del si e del no, invece di tutto questo non sta succedendo nulla. Di democratico in questa campagna elettorale referendaria c’è ben poco. Forse non c’è nulla. C’è solo l’accanimento terapeutico contro chi la pensa diversamente da parte di un premier che non ha nulla di democratico, visto che si è impossessato del palazzo senza ricevere mandato dagli elettori.
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