Categories: Cronaca

Violenza: le donne vanno ascoltate con il contatto umano, sempre

ROMA- Parliamo spesso di violenza sulle donne, appunto ieri c’è stata la giornata internazionale sulla violenza di genere. Non mi lascio trascinare da questi clamori giornalieri, mi piace sempre parlarne il giorno dopo. Si inventa una giornata, la si commemora con tanti attori in campo, ma il giorno dopo ritorna il silenzio. Ed è sempre cosi, un po’ come i giorni dei morti: ci si ricorda il primo e il due novembre, poi il giorno dopo bella la vita.
La violenza sulle donne è un fenomeno che va affrontato quotidianamente stando a contatto con i giovani, educarli a ripristinare quei valori che la società moderna ha perso. Il primo valore che si è perso è il contatto umano, quello non c’è più. Sembra che ognuno di noi viviamo solo per massaggiare, per dirci le cose a distanza, ma nessuno parla più guardandosi negli occhi. È solo guardano negli di una persona che si può capire la sofferenza. Il contatto umano serve soprattutto per permettere ad una donna di avere la possibilità primaria di cui ha bisogno: parlare, parlare e continuare a parlare, perché deve sfogare tutta la rabbia che ha dentro. Non amo le varie formule di psicologia per combattere questo fenomeno, da quando mi occupo di violenza sulle donne l’unica arma che ho usato è stato l’ascolto, ma non un ascolto fatto di dieci minuti in uno studio, ma quel contatto umano di cui ho parlato prima che dura ore, mesi, anni, che alla fine porta a far rinascere le persone, a farle diventare le stesse persone che erano prima che subissero la violenza.
La donna che subisce un torno ha bisogno di recuperare se stessa. Va ascoltata per ore e ore, è l’unico modo per consentirgli di non sentirsi sola. Ho girato molti centri antiviolenza, fanno un lavoro meraviglioso, a cui va dato più possibilità per poter mettere a disposizione delle donne lo strumento di ascolto. Quindi ci vuole tempo e persone giuste che siano disposte ad ascoltare. È qui che la politica deve investire tanto, e non scendere in campo unicamente nelle giornate dedicate alla violenza solo per mettersi in mostra. Questa è solo ipocrisia assoluta. Le donne hanno bisogno di ben altro. Le donne hanno bisogno di riconquistare quella fiducia verso l’amore che hanno perso, per farlo, devono essere ascoltate, ascoltate, ascoltate. Il resto, quei bei paroloni spesi da professionisti dell’illusione, non servono a nulla. Tamponano l’istante, per il resto lasciano aperte tutte le cicatrici che una donna si porta dietro, perché ha subito torti che non voleva, lei voleva solo amare, e gli è stato negato di farlo da chi lei considerava amore. L’amore e il contatto umano è l’unico antidoto alla violenza, il resto sono solo chiacchiere.

Redazione

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