Gio. Giu 8th, 2023

ROMA- Dopo anni di inutilità parlamentare, ci sono uomini e donne che prendono pensioni d’oro. In contropartita ai cittadini italiani, gli stessi uomini e donne, li hanno ridotti in povertà e quando vanno in pensione prendono emolumenti da fame. Hanno lavorato tanti anni in parlamento per tutelare i loro interessi personali, non hanno fatto nulla per la collettività, altrimenti in questo momento il paese sarebbe nelle condizioni di stare bene.

Ora che qualcuno vuole tagliare molti dei privilegi che la casta si è creato li difendono a denti stretti. Dopo anni di batti e ribatti, infatti, la proposta di legge Richetti è arrivata al giro di boa. E per molti ex parlamentari la cosa fa molto paura, poiché potrebbero perdere una buona parte del malloppo che finora si sono presi ingiustamente sulle spalle degli italiani. I corridoi di Montecitorio in queste ore sono super affollati di ex parlamentari, e ne sono tantissimi, tutti lì per difendere il loro disonorevole malloppo.

La nuova legge in discussione prevede il ricalcolo col contributivo degli assegni incassati mensilmente da ex parlamentari e consiglieri regionali. In pratica c’è una sostanziale modifica a tutto quello che è stato il passato: dalla prossima legislatura, infatti, gli stessi assegni non arriveranno al compimento dei 65 anni (come prevedono le attuali regole) ma più in avanti, in linea con i paletti della riforma Fornero. A differenza di quanto previsto in commissione, poi, l’erogazione dei vitalizi stessi resterà in capo a Camera e Senato e non passerà dunque all’Inps, come inizialmente previsto. Ma proprio il nuovo modo mette in agitazione gli ex parlamentari che sono già sul piede di guerra. Una pattuglia abbastanza nutrita di ex che si affida alla clemenza del partito di appartenenza affinché la leggi non passi, ma se pure passasse, sperano in una bocciatura da parte della Consulta. Purtroppo questi sono i politici italiani, continuano a pensare a se stessi, mentre per gli italiani costruiscono leggi che li uccidono.