11.591 morti: è andata via una generazione di nonni

Ieri il numero dei morti ormai certificati dall’inizio dell’epidemia è di 11.591. Sin dall’inizio si è detto che questo virus colpiva maggiormente persone che avevano patologie pregresse.

11.591 morti: è andata via una generazione di nonni

Ieri il numero dei morti ormai certificati dall’inizio dell’epidemia è di 11.591. Sin dall’inizio si è detto che questo virus colpiva maggiormente persone che avevano patologie pregresse. Affermazioni che non avevano tanta fondamenta, poiché nelle settimane successive si è visto che ha colpito e ucciso anche persone senza nessuna patologia e anche giovani. Lo dice il numero, certamente di questi 11.591 non sono tutti malati con patologie pregresse. Diciamoci la verità, su questa epidemia si sono fatte solo supposizioni, perché non si conosce il virus. Si è detto di tutto e di più, ma la realtà è quella che vediamo tutti i giorni.
Di questi 11.591 morti la stragrande maggioranza sono anziani con o senza patologie. Una generazione di pensionati che era il sostegno per figli e nipoti. Erano le politiche sociali della nazione. Per anni hanno aiutato i figli a crescere i nipoti, hanno foraggiato economicamente i propri figli, insomma, erano il sostegno di interi nuclei familiari. Sono andati via nel totale isolamento. Nemmeno un ultimo saluto, un abbraccio, niente, chiusi in una bara, finiti nei forni saranno consegnati ai familiari in una piccola urna piena di ceneri.
Quella che è andata via, per la maggiore, è la generazione che ha sofferto la fame del dopoguerra, e sono coloro che hanno ricostruito l’Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il virus li ha spazzati via in poche ore, senza dargli nemmeno il tempo di capire cosa gli stesse capitando. Per questi morti, alla fine di tutto, anche perché il numero citato è solo provvisorio, alla fine saranno molti di più, va reso omaggio ogni anno come si fa con caduti delle guerre, perché anche loro sono morti in guerra.