Caserta, tutti contro la fiction “il clan dei camorristi”, ci hanno rotto i coglioni
CASERTA-Iniziamo a schierare contro autori e giornalisti che continuano a diffamare questa terra con uno stillicidio diffamatorio contro

CASERTA-Iniziamo a schierare contro autori e giornalisti che continuano a diffamare questa terra con uno stillicidio diffamatorio contro un territorio meraviglioso. NON SIAMO TUTTI MAFIOSI, CAZZO, NESSUNO LO VUOLE CAPIRE. Sembra che tutti vogliono fare carriera raccontando la camorra del casertano, per poi poter accedere ai quartieri alti della società italiana. Nessuno, e sottolineo nessuno, fa mai una netta distinzione tra camorra e cittadini onesti. Possibile che all’occhio del mondo dobbiamo apparire sempre come tutti camorristi. Non è così. L’1% dei cittadini di queste terre sono mafiosi o hanno collusione con la mafia, il resto, il 99% sono gente onesta che si alza la mattina è va a lavorare o lo cerca in una terra che non ha mai avuto lavoro. Ma dare l’impressione, attraverso scritti o scene di film, che tutti sono camorristi non può essere più tollerato: adesso ci avete rotto i “COGLIONI”.
Contro al fiction che sta andando in onda su canale cinque si sono schierati dapprima il sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, che non accetta di vedere un territorio come il nostro diffamato da tutti per raccontare la camorra. “Se avessero avuto buon gusto, intelligenza e fantasia avrebbero sicuramente operato scelte diverse – ha detto il sindaco Sagliocco – Mettere in scena con quelle modalità l’ascesa dei Casalesi rischia di gonfiare il fenomeno malavitoso. Il nostro territorio è sano anche se il fenomeno esiste, non possiamo inchinarci alle generalizzazioni. Aversa e l’Agro sono fatti da persone perbene. Nel passato c’è stata in alcune parti l’assenza dello Stato, ma oggi sta riprendendo il controllo del territorio. Prefettura e questura sono impegnati a fondo non solo per i roghi o la criminalità, ma per un una vigilanza reale su queste terre.
È ora di smetterla con i racconti fantasiosi di un fenomeno che esiste, ma non va generalizzato. Vanno prese le dovute precauzioni affinché non tutta una popolazione finisca nel mirino della demagogia popolare e rischia di vedersi ancora additata come complice assoluto di un sistema malavitoso, quando la realtà è ben diversa. La mafia è ormai padrona anche del nord, ma ciò non toglie che si può dire al nord i cittadini sono tutti collusi con la mafia. Quindi basta, ma veramente basta con l’accanimento terapeutico che c’è sistematicamente contro questa terra meravigliosa. Bisogna raccontare anche le sue bellezze e la grande onesta del 99% della gente dell’agro aversano.
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