Le differenze: vivere in Belgio
BRUSSEL – Abitare la terra di Magritte non è un’impresa surreale. Basta seguire i passi giusti per integrarsi velocemente.

BRUSSEL – Abitare la terra di Magritte non è un’impresa surreale. Basta seguire i passi giusti per integrarsi velocemente. Innanzitutto trovare casa. I contratti hanno una durata che va da 3 mesi a 3 anni. È necessario, però, garantire un terzo del proprio stipendio per affittare o comprare. Un monovano nella zona centrale della capitale costa 700 Euro al mese, le zone più economiche sono Calfontaine, Florenville e Viroinval. Per ottenere una casa popolare bisogna rivolgersi all’OCMW. La concedono solo a chi ha compiuto 18 anni, è registrato al Comune, non ha una casa, ha un certificato di integrazione e conosce la lingua. Per ricevere indicazioni giuridiche è necessario consultare il sito www.shm.be
I costi da sostenere per vivere in un appartamento sono determinati dal consumo di elettricità (il prezzo diminuisce il venerdì, il sabato e la domenica e nelle ore notturne. Per le famiglie 100 Kw/h sono gratis) anche l’acqua per le famiglie costa meno: 60 metri cubi sono gratuiti, e dal gasolio per il riscaldamento 0,90 Euro al litro. Per le auto diesel costa 1,40 Euro al litro. Ma, se deciderete di vivere in Belgio, non fatevi mancare la bicicletta, il mezzo di trasporto più diffuso e usato in qualsiasi condizione meteorologica. Il tempo, sempre molto freddo in autunno e in inverno, con temperature sotto lo zero, è imprevedibile, meglio non lasciare a casa ombrello e impermeabile.
In Belgio, non è possibile lavorare se non si conosce l’olandese, il tedesco o il francese, ma per gli immigrati ci sono corsi di lingua gratuiti promossi dalle Province e agenzie per l’integrazione “Imburgering” (CAW) e l’inserimento lavorativo (VDAB, ABVV, ACV, ACLVB). Dopo aver ottenuto il Certificato di integrazione civica e un contratto di lavoro attraverso le agenzie interinali o la consultazione di diversi siti internet (www.belgievacatures.be www.werk.belgie.be www.ervaringsbewys.be, ad esempio) o di magazine “Vacature”, “Job@”, “Pass.partout”, è possibile richiedere la Province card, una carta elettronica per usufruire di tutti i servizi. Dopo 3 mesi di permesso si ha diritto alla carta E (Europa), dopo 1 anno alla A, dopo 5 anni alla B, dopo altri 5 anni alla C (carta d’identità per ottenere la nazionalità belga. Il livello linguistico a questo punto deve essere 2.2), devono passare altri 5 anni per la carta D, che consente di lavorare in un altro paese.
La carta F (Familie) è per coloro che desiderano trasferirsi con l’intera famiglia, la coppia deve avere uno stipendio di 5.000 Euro al mese. Sposarsi in Belgio costa 1.250 Euro, il matrimonio è uno dei requisiti che permette di ottenere la nazionalità. Le carte E+ e F+ sono simili alla C.
L’Orange card, accompagnata da passaporto, permette di soggiornare per 6 mesi. La carta H o Green card è per le imprese che, con un capitale di 49.000 Euro, possono investire in Belgio. Per lo status di studente bastano invece 6.000 Euro. In Belgio, è possibile ottenere anche la doppia nazionalità, ha un costo di 150 Euro.
Nonostante si producano 8,4 miliardi di pillole (le più somministrate sono antidepressivi, sonniferi e anticolesterolo) si vive bene in Belgio, grazie all’efficienza dei servizi e del Welfare. I belgi, come scrive Giulio Cesare, sono un popolo virtuoso e ospitale. A dimostrarlo anche il sistema sanitario. In caso di emergenza contattare il numero 100 o 112, un’ambulanza correrà in vostro soccorso. Indispensabile, però, è la Assistent card rilasciata dalle agenzie per la salute (CM, MLM, SM, VNZ, Onafhankelijke), che offrono servizi specifici a costi diversi. E’ possibile compararle e sceglierne una sostituibile dopo tre mesi. Per l’ospedalizzazione consultare il sito www.cm.be/hospitalisatie
Il tutto addolcito da un ottimo cioccolato e buonissimi dolciumi, grazie al latte di alta qualità. Irresistibili le Gaufres o Waffels farcite con creme, cioccolato fuso, frutta, confetture e gelato.
Poco salutare il cibo per l’alimentazione quotidiana che, escludendo i passati di verdure, le patate e le carote lesse, sostituti del pane e della pasta, per questo consumate abbondantemente, è ricca di grassi, a cominciare dalle frites (patatine fritte) per finire alla carbonade (carne cotta nella birra trappista: altra specialità del Belgio), da smaltire nel weekend con un po’ di attività fisica, in uno dei numerosi parchi che caratterizzano le città belghe.
Dalla nostra inviata Angela Milella