Acea, Alemanno: “Privatizzazione necessaria sinistra si ricordi dei debiti che ci ha lasciato”
ROMA -«La sentenza della Corte Costituzionale sulla privatizzazione dei sevizi pubblici locali richiede un attento esame per valutare tutte le conseguenze giuridiche e politiche che essa comporta. Ferma restando questa necessità, che sarà affrontata entro martedì, quando il

ROMA -«La sentenza della Corte Costituzionale sulla privatizzazione dei sevizi pubblici locali richiede un attento esame per valutare tutte le conseguenze giuridiche e politiche che essa comporta. Ferma restando questa necessità, che sarà affrontata entro martedì, quando il Consiglio di Stato dovrà decidere sulla sospensiva della delibera 32, ribadisco che rimangono valide tutte le motivazioni economiche e sociali che motivano la costituzione della holding e la privatizzazione del 21% di Acea. Solo un’opposizione ormai in preda ad una deriva ideologica e sinistra può non rendersi conto della difficile situazione finanziaria di Roma Capitale e della recessione economica in cui versa non solo la nostra città ma tutta l’Italia. Non si può uscire dalla crisi economica senza una massiccia dose di privatizzazione, che fornisca nuove risorse economiche senza aumentare le tasse dei cittadini. La sinistra si deve ricordare dei 12 miliardi e 400 milioni di debiti che ha creato a Roma prima del nostro arrivo e che tuttora pesano notevolmente sulla crescita economica della nostra città. La privatizzazione del 21% di Acea, come la costituzione della holding, servono a fornire nuove risorse per lo sviluppo della città, per le opere pubbliche e per garantire i servizi sociali essenziali alla cittadinanza. Non c’è nessuna privatizzazione dell’acqua pubblica né delle reti idriche ma semplicemente la riduzione del peso della mano pubblica e della politica sul semplice gestore di queste risorse. Aprire al mercato per attrarre nuovi investimenti privati serve a migliorare i servizi ai cittadini e a stimolare la crescita economica di Roma. Il contratto di servizio garantisce il valore pubblico del servizio e il controllo sociale delle tariffe, non a caso regolate da decisioni prese dall’assemblea dei Sindaci della Provincia di Roma. Chi non vede tutto questo e continua a mentire su questa operazione economica necessaria non fa altro che ripetere logori schemi statalisti e negare l’applicazione del principio di sussidiarietà, che ci insegna che con regole precise si può e si deve garantire l’interesse pubblico, anche attraverso il coinvolgimento di interessi privati -afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno”.