Parete, Capone PD: totale mancanza di elasticità nell’attività negoziale dell’amministrazione

PARETE- Si fa sempre più difficile la situazione per l’amministrazione guidata dal sindaco Raffaele Vitale. A solo un anno e mezzo dalla sua elezione ha già perso tutto quel poco che aveva in termini di consensi. Anche nello cose più banali, quelle che possono essere

Parete, Capone PD: totale mancanza di elasticità nell’attività negoziale dell’amministrazione

PARETE- Si fa sempre più difficile la situazione per l’amministrazione guidata dal sindaco Raffaele Vitale. A solo un anno e mezzo dalla sua elezione ha già perso tutto quel poco che aveva in termini di consensi. Anche nello cose più banali, quelle che possono essere intraprese senza far ricorso a vincoli di natura burocratica, anche in questo la giunta dei giovani si è arenata. Lo spiega Francesco Capone, dirigente Pd di Parete, commercialista, nonché consigliere giuridico delle autonomie territoriali. “Nel disciplinare il rapporto cittadini- ente pubblico – spiega Capone – alla luce della legge 241/90, la pubblica amministrazione può nell’esercizio del potere discrezionale, scegliere di perseguire l’interesse pubblico spogliandosi della sua veste autoritativa e ponendosi sullo stesso piano di un soggetto privato (iure privato-rum) per concludere comuni contratti di diritto privato e tutto questo è possibile quando, nella valutazione discrezionale del miglior mezzo per raggiungere finalità di interesse collettivo, reputa lo strumento contrattuale non solo adatto ma per di più consigliabile in ordine ai fini che si propone. La preferenza del contratto rispetto al provvedimento amministrativo – prosegue Capone – è avvallata dal comma 1 bis nell’art. 1 della legge 241/90, divenuta legge Bassanini 15/2005, che ha incluso il riconoscimento della possibilità per le pubbliche amministrazioni di utilizzare gli strumenti di diritto anche nel perseguimento dei propri fini istituzionali, ed anzi, la preferenza per l’uso di questi strumenti, quando la legge espressamente non lo vieti, al fine di privilegiare, dovunque possibile, un modello paritario, non gerarchico e non statalista, nei rapporti fra i cittadini e le amministrazioni. Credo – conclude Capone – che l’amministrazione al momento non abbia tenuto conto della legge fin qui citata per adempiere a contratti che possono superare ostacoli oltrepassabili con semplici procedimenti di cui la legge autorizza, al fine di rendere meno burocratico il procedimento di affidamento di qualche struttura pubblica per fini sociali.