Li hai votati in un partito e te li ritrovi con Renzi
ROMA- Ora quando si va a votare bisogna fare molta attenzione, perché voti un partito e ti ritrovi gli uomini votati altrove durante il percorso amministrativo. Succede nel governo centrale, succede nelle regioni e nei comuni.

ROMA- Ora quando si va a votare bisogna fare molta attenzione, perché voti un partito e ti ritrovi gli uomini votati altrove durante il percorso amministrativo. Succede nel governo centrale, succede nelle regioni e nei comuni. La politica ha ormai stancato l’interesse dei cittadini, e il grado di disaffezione di fa sempre più altro.
Ed è quello che sta succedendo col governo Renzi. Prima Alfano, votato con Forza Italia alle scorse elezioni politiche dal popolo di centrodestra, poi se lo sono ritrovati a fare da sponda ad un governo di ex comunisti e democristiani. E non si tratta di coerenza, perché non c’è, visto che si sono deluse le aspettative di chi ha votato.
Ma ormai sta diventando una prassi consolidata visto che al secondo giro di mozioni di sfiducia sul caso Banca Etruria (stavolta al Senato), respinte con 178 no contro 101 sì, Matteo Renzi incassa l’appoggio dei verdiniani di Ala e dei senatori che sostengono l’ex leghista Flavio Tosi.
«Se Verdini entra nel Pd non esiste più il Pd: Verdini non ha nulla a che fare con la nostra storia, con la nostra politica, e penso che Renzi farebbe bene a chiarire senza mezzi termini senza fare il gioco delle tre carte – ha reclamato ieri Roberto Speranza”.
Ma questa Italia dei politici sta mettendo a rischio la credibilità della politica, soprattutto sta mettendo a rischio la credibilità del voto: cambiano casacca più velocemente della luce.