No centri commerciali ad Albano, si apre percorso di confronto

ALBANO LAZIALE-La costruzione di nuovi centri commerciali sarebbe un danno irreparabile per l’economia del territorio. Di Albano Laziale e delle aree circostanti: per questo, oggi, gli imprenditori del centro alle porte di Roma si sono riuniti in un’assemblea pubblica, organizzata

No centri commerciali ad Albano, si apre percorso di confronto

ALBANO LAZIALE-La costruzione di nuovi centri commerciali sarebbe un danno irreparabile per l’economia del territorio. Di Albano Laziale e delle aree circostanti: per questo, oggi, gli imprenditori del centro alle porte di Roma si sono riuniti in un’assemblea pubblica, organizzata dalla Cna di Roma in collaborazione con Confesercenti Roma, ASCOM e con l’adesione del coordinamento dei comitati di quartiere dei cittadini. Presenti anche il vicesindaco, Maurizio Sementilli, il presidente del consiglio comunale, Massimiliano Borrelli, il presidente della Commissione urbanistica del Comune, Marco Guglielmo, e il consigliere provinciale Massimiliano Massimiliani.
Tra i risultati più importanti conseguiti dagli imprenditori, l’impegno dell’amministrazione comunale di aprire un tavolo permanente di sviluppo del territorio in sede di progettazione di nuove opere. Un tavolo nel quale si affronteranno temi come la viabilità urbanistica e le opere pubbliche connesse agli interventi. Un impegno accolto con favore dalla Cna di Roma. Guglielmo ha dal canto suo condiviso le preoccupazioni emerse dall’incontro con gli imprenditori che saranno ribadite, ha assicurato, nella prossima riunione di maggioranza dell’amministrazione di Albano.
L’obiettivo dell’incontro, cui seguiranno nei prossimi giorni altre iniziative di mobilitazione, è di fermare sul nascere ogni ipotesi di costruzione di megastrutture nella zona. Dannose e soprattutto inutili: “I consumi in questa territorio, più che aumentare, diminuiscono” denuncia Luciano Peduzzi, presidente Cna Castelli. “Un centro commerciale qui? Resterebbe vuoto, visto il potere d’acquisto delle famiglie in calo. E rischierebbe di diluire la domanda che ancora c’è, a tutto danno dei negozi di prossimità” continua Peduzzi. “E’ necessario difendere il commercio al dettaglio, soprattutto nei piccoli centri: la nascita di grandi strutture comprometterebbe il ruolo delle strade e delle piazze – ha detto Erino Colombi, presidente di Cna di Roma-. E soprattutto rischia di frenare l’occupazione: i negozi di prossimità sono in grado di creare più posti di lavoro delle grandi strutture. Su questi bisogna puntare per dare un segnale di ripresa. Stare a guardare non è più possibile: se i cittadini riducono anche il consumo di beni di prima necessità è segno che la situazione si sta aggravando. E non sono certo i centri commerciali la risposta”.
“L’iniziativa di oggi si inserisce nella battaglia che Cna di Roma Commercio sta portando avanti nella Capitale, dove sono già state raccolte tremila firme per chiedere una moratoria sul Piano del Commercio che interessa Roma” dice Giovanna Marchese Bellaroto, responsabile di Cna di Roma Commercio.