Se scoppia il debito privato per l’Italia è finita
Va ancora tutto bene, si potrebbe affermare. Infatti siamo giunti quasi ad un anno dall’epidemia covid, e tutto sembra filare liscio, quasi a non accorgersi che sta per arrivare un’altra tragedia ed è quella di un crisi economica che potrebbe colpire chiunque.

Va ancora tutto bene, si potrebbe affermare. Infatti siamo giunti quasi ad un anno dall’epidemia covid, e tutto sembra filare liscio, quasi a non accorgersi che sta per arrivare un’altra tragedia ed è quella di un crisi economica che potrebbe colpire chiunque. 121 miliardi di euro di debito pubblico in più, 78 miliardi di extra-deficit, uno stock complessivo oltre quota 2,6 trilioni: i dati macroeconomici dell’Italia rilevati dalla Banca d’Italia per il disastroso e complesso 2020 fanno tremare i polsi. In primavera avranno fine il blocco dei licenziamenti, l’onda lunga delle garanzie sui prestiti, molto probabilmente anche i ristori, 50 milioni di cartelle che colpiranno famiglie e imprese, 300 mila imprese hanno già chiuso e non si sa quante ne chiuderanno da qui a sei mesi. Lo Stato dovrà affrontare una tempesta estremamente problematica, l’equivalente economico-finanziario dopo la fine della seconda guerra mondiale. C’è il concreto rischio che di fronte al rischio di fallimenti corporate a cascata, la stabilità del debito privato sarà messa a repentaglio.
I privati hanno scadenze più certe, così come gli enti locali, di cui si teme in Italia un’ondata di default, e dunque é innegabile che in questa fase complessa sia ai governi che si deve affidare il ruolo trainante nel rilancio delle economie. In Italia troppe volte politiche autoreferenziali, bonus inefficaci e scarsa propensione agli investimenti strategici la coalizione giallorossa ha ignorato questa realtà fattiva. Con conseguenze che l’intero Paese rischia di pagare sul lungo periodo. Lo scenario economico che l’Italia ha davanti non fa presagire a nulla di buono. Le famiglie sono in difficoltà, se hanno dei risparmi li stanno prosciugando, questo vuol dire che presto potrebbero trovarsi senza nulla, e con la mancanza di lavoro la situazione diventa delicata. Oggi stiamo facendo debiti su debiti, se l’economia non circolerà, chi li pagherà?