Gli Italiani all’Europa: stai serena, adesso siamo incazzati. (EDITORIALE)

ROMA- Giorgio Napolitano, amicone dell’Europa, ha fatto sì che negli ultimi anni tutto ruotasse intorno agli interessi dell’Europa e nulla intorno agli interessi degli italiani.

Gli Italiani all’Europa: stai serena, adesso siamo incazzati. (EDITORIALE)

ROMA- Giorgio Napolitano, amicone dell’Europa, ha fatto sì che negli ultimi anni tutto ruotasse intorno agli interessi dell’Europa e nulla intorno agli interessi degli italiani. Con la cacciata di Silvio Berlusconi, con un vero e proprio golpe, Napolitano porta a Palazzo Chigi Mario Monti, uomo di punta dell’Europa dei burocrati. Il suo governo mette a tappeto l’Italia e, sono certo, i guai di Monti sono stati il problema di tutti i governi che sono venuti dopo.
Al di là delle considerazioni su quello che è accaduto precedentemente, l’errore più grosso di Renzi è stato quello di volere questo referendum. Per il semplice fatto che gli italiani non chiedevano la modifica della carta costituzionale, ma gli italiani chiedevano di vivere. Il problema principale non era la modifica della costituzione, ma attenzione per i reali problemi dei cittadini. L’Italia continua a stare male, e nonostante l’Istat abbia cercato di dare una mano al governo con numeri che non rispecchiavano la realtà del paese, le cose andavano diversamente.
Questa riforma costituzionale non eliminava nulla, e non dava nessun risparmio, questo lo sapeva benissimo anche Renzi e tutti i suoi uomini. È semplice spiegarlo, il sistema senato previsto dalla modifica costituzionale, dava gli stessi risultati dell’abolizione delle province cosi come è stato fatto. Di fatti le province adesso sono un bordello incontrollabile, dove sono saltati gli schemi politici, ma sono rimasti inalterati i costi del palazzo. Con la loro abolizione il risparmio è stato quei pochi spiccioli che costavano i politici eletti nelle province, ma la montagna dei costi delle macchine provinciali è rimasta uguale, quindi nessun risparmio, e la stessa cosa sarebbe successo con il nuovo senato.
Gli italiani chiedevano ai governanti una maggiore attenzione sul lavoro, e la riforma di Renzi non ha portato nessun beneficio se non schiavitù nel lavoro. Gli italiani chiedevano meno burocrazia nel sistema delle leggi italiane, quindi l’abolizione della montagna di leggi che bloccano di fatto la nazione, Renzi non l’ha fatto. Gli italiani chiedevano una tassazione equa, che mettesse al centro di tutto un calo delle tasse considerevole fino a raggiungere il 20% in una sola aliquota, questo Renzi non l’ha fatto perché l’Europa chiedeva e richiedeva rigore e austerità. I cittadini italiani chiedevano di vivere, e non certamente di continuare a tremare perché uno stato padrone potesse togliergli l’unico bene che ha: la casa.
Ora è chiaro che dopo la vittoria del No al referendum, la prima che sta tremando è l’Europa, perché ha capito che gli italiani gli hanno inviato un segnale netto e inequivocabile: stai serena, perché ci siamo incazzati. Gli italiani da questo momento non penseranno più a nessuno, ragioneranno solamente sugli interessi dei propri figli e nipoti, e di questa becera e inutile Europa se ne fregheranno. Perché chi sta soffrendo in questa nazione sono i cittadini, sono loro che non riescono più a vivere, e cinquanta euro ormai sono diventati cinque euro. E mentre gli italiani non possono mettere più il piatto sulla tavola, i palazzi del potere, italiani ed europei, continuano a mangiare e bere a sbafo alle spalle dei cittadini. Oggi è un altro giorno per la nazione italiana, perché chi vuole fare gli interessi dei cittadini, lì fa anche senza riformare la carta costituzionale. Perché le leggi che vanno bene agli interessi dei politici e dei partiti se le fanno in cinque secondi, quelle che interessano il popolo ci impiegano anni. VIVA L’ITALIA, GRANDE POPOLO.