Il referendum su Salvini del M5S che fa ridere gli italiani
La politica non si è mai fatta dietro un computer o come fare scelte nelle camere oscure di internet. La chiamano democrazia partecipata, ma che ne so cosa succede dietro un server. Finché il M5S continuerà a fare politica affidandosi ad una macchina e non avere la capacità di decidere senza l’ausilio del silenzioso computer, è destinato a scomparire.

La politica non si è mai fatta dietro un computer o come fare scelte nelle camere oscure di internet. La chiamano democrazia partecipata, ma che ne so cosa succede dietro un server. Finché il M5S continuerà a fare politica affidandosi ad una macchina e non avere la capacità di decidere senza l’ausilio del silenzioso computer, è destinato a scomparire.
Questa volta hanno proprio esagerato, e gli italiani iniziano ad avere la piena percezione che questo movimento si è già snaturato sulla vicenda diciotti, che vede Salvini al centro di tutto. Ma non solo, ora sono indagati anche Conte, Di Maio e Toninelli, per essersi autoaccusati sul caso diciotti chiarendo che la scelta di Salvini fu collegiale. Cosa faranno ora i grillini, rinvieranno a giudizio anche i suoi stessi uomini?
Ma tornando al voto sulla piattaforma Rousseau il M5S si è proprio incartato. Il voto per decidere su Salvini si conferma un escamotage, un trucco per togliere dall’imbarazzo una dirigenza pronta a tradire i propri principi, simulando un rispetto formale delle regole. Basta guardare a come è stato presentato il quesito sottoposto al voto. La piattaforma Rousseau è un mondo oscuro in cui il quesito è già di per sé chiaramente orientato secondo la tesi del governo.
Il voto come sempre sarà gestito da un’associazione di proprietà di Davide Casaleggio, il cui orientamento rispetto alla questione Diciotti è chiaramente rappresentato dal modo in cui viene raccontata a chi dovrà esprimersi oggi.
Ancora una volta il M5s con un voto opaco, su una piattaforma criticata dal Garante della privacy, cerca di evitare la spaccatura interna al governo buttando un po’ di fumo negli occhi ai suoi militanti. Ma i grillini iscritti alla piattaforma sono una minoranza rispetto ai veri elettori che sono la maggioranza. Ed è quella enorme massa di voti del quattro marzo che sta prendendo le distanze dal M5S.