Il tema dell’aumento delle spese militari per la difesa fino al 2% del Pil, apre una spaccatura all’interno della maggioranza. Comprare armi significa prepararsi a distruggere vite umane. Se come diceva il grande Presidente della Repubblica italiana Sandro Pertini: “ L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire”. Parole di grande spessore, ed oggi Pertini si starà rivoltando nella tomba sapendo che l’Italia invece di riempire i granai spende soldi per il riarmo. È inaccettabile.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi al termine del Consiglio europeo Draghi aveva infatti lanciato un messaggio chiaro, ricordando a tutti che in questo momento “l’unica cosa che può fare una politica che vuole bene al Paese e vuole la pace è stare uniti”. Ma qui parliamo di armi, strumento di morte in tempi di pace. Fa bene Conte a ribadire la sua contrarietà dicendo “che gli impegni con la Nato sono stati presi nel 2014, non sono stati onorati e non possono essere onorati dopo due anni di pandemia e in un momento di emergenza energetica. Farlo con una tempistica così stretta sarebbe una presa in giro per gli italiani”.
Giusta l’osservazione, ma adesso bisogna passare ai fatti. Finora si è fatto solo chiacchiere, adesso però il governo è intenzionato a mettere la fiducia su questo provvedimento. È chiaro il M5S deve dimostrare gli attributi e far cadere il governo e rimettere la parola in mano agli elettori italiani. Il governo draghi non piace alla stragrande maggioranza degli italiani, quindi è opportuno fermarlo. Sulle armi non si può scherzare. Spendere soldi per gli armamenti togliendoli alla vita sociale, non è nell’interesse degli italiani. Ora il M5S ha la possibilità di dimostrare di essere contrario nel concreto, altrimenti già ha perso la fiducia degli elettori italiani, ma con la fiducia al governo perderebbe quel poco che gli è rimasto.