Riforma sul Voto di scambio, rischia di essere un regalo alla mafia
ROMA-Il Partito Democratico frena sull’approvazione della riforma di legge sul “Voto di scambio”, così come è stata scritta

ROMA-Il Partito Democratico frena sull’approvazione della riforma di legge sul “Voto di scambio”, così come è stata scritta, infatti, rischia di introdurre degli stratagemmi per ridurre le attuali sanzioni penali.
Sebbene da un lato il nuovo testo aggraverebbe la posizione di chiunque tenti di comprare voti attraverso favori o denaro, dall’altro lato invece introduce alcuni possibili “escamotage” per eludere la pena.
Il testo in attesa di approvazione cita: “Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo comma dell’articolo 416-bis in cambio dell’erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da 4 a 10 anni. La stessa pena si applica a chi procaccia voti con le modalità indicate dal primo comma”.
Per un cittadino comune, cui la giurisprudenza non è il pane quotidiano, è difficile trovare i punti deboli nel testo, ma per un pm o un magistrato invece salta subito agli occhi che la parola “consapevolmente” inserita nel testo prevede che l’inchiesta giudiziaria debba dimostrare l’effettiva consapevolezza dello scambio, senza la quale non sarebbe possibile accertare il reato. Inoltre la parola “procacciare” va a sostituire quella originaria “promessa”, la quale meglio identificava il momento iniziale dello scambio “Voto-Vantaggio personale”.
Infine anche la pena scende a 10 anni, mentre la legge attuale prevede un massimo di 12 anni di carcere, questo dettaglio rischia che alcuni processi in corso per reati associativi portino gli avvocati difensori a chiedere la riqualificazione del reato con una ricaduta negativa sull’aspetto della prescrizione.
Dopo le proteste del Movimento 5 Stelle, e le dichiarazioni di Don Ciotti presidente di Libera, una delle più attive associazioni antimafia in Italia, il Partito Democratico ha dichiarato che il Senato correggerà sicuramente il testo, prima della convalida finale.