Anche a Vitulazio richieste di assunzioni e sponsorizzazioni da parte del sindaco

VITULAZIO- Nell’ambito degli arresti avvenuti questa mattina da parte dei carabinieri di Maddaloni, anche nel comune di Vitulazio esiste un quadro indiziario che colpisce il sindaco Luigi Romano.

Anche a Vitulazio richieste di assunzioni e sponsorizzazioni da parte del sindaco

VITULAZIO- Nell’ambito degli arresti avvenuti questa mattina da parte dei carabinieri di Maddaloni, anche nel comune di Vitulazio esiste un quadro indiziario che colpisce il sindaco Luigi Romano. Per il comune di Vitulazio è emersa una gestione domestica da parte del sindaco e di alcuni amministratori comunali a lui vicino, mediante l’asservimento delle funzioni pubbliche ad interessi personali, a discapito ovviamente della collettività. Le indagini hanno permesso di accertare che il sindaco nell’affidamento di incarichi e servizi pubblici ha violato le più elementari regole di trasparenza e imparzialità, per soddisfare interessi propri e dei suoi sodali, con il risultato di realizzare un vero e proprio mercimonio della funzione pubblica.
Il sindaco di vitulazio, con la complicità dell’assessore all’ecologia, Catone Antonio, che agiva all’unisono del sindaco e con lui ne percepiva gli utili, indirizzava l’assegnazione del servizio di raccolta rifiuti urbani a beneficio della DHI s.pa. previo accordo con il suo titolare Alberto di Nardi (indagato in stato di libertà) al quale richiedeva in contropartita sia sponsorizzazioni sia denaro in contante, che la solita assunzione di personale di cui la ditta non ne aveva bisogno, costituendo un vero proprio dazio che gli imprenditori devono pagare per appalti di una certa rilevanza economica nei comuni della provincia di Caserta.
Il sindaco di Vitulazio, infatti, adottava nell’estate del 2015 un’ordinanza contigibile ed urgente con cui veniva affidato il servizio di raccolta rifiuti alla DHI, prorogato per i successivi nove mesi, pretendendo ed ottenendo in cambio dal Di Nardi, l’assunzione di due dipendenti e la promessa di ulteriori quattro assunzioni nonché la donazione di 3200 euro quali sotto forma di sponsorizzazione. In una circostanza, addirittura, l’imprenditore consegnava la somma di 5000 mila euro nelle mani del figlio del sindaco per un’asserita sponsorizzazione ad un comitato a lui facente capo.
Il sindaco romano ha adottato all’interno dell’amministrazione pratiche corruttive. Difatti, al fine di aggirare le norme del piano triennale anticorruzione che la medesima amministrazione si era data, indirizzava l’assegnazione dell’incarico professionale (per un importo complessivo di 19.550 euro) per la redazione della relazione geologica prodromica al PUC ad un professionista, disponibile a sua volta a fare in modo che il compenso fosse in parte (nella misura di 12mila euro) acquisito da Criscione Franco Antonio, marito dell’assessore comunale Falco Giovanna.
In particolare il Criscione palesava la sua assoluta dimestichezza ad interagire indebitamente all’interno dell’amministrazione comunale, condizionandone le scelte a proprio esclusivo beneficio. Così, ottenuto per il tramite del sindaco la piena collaborazione di altro geologo per l’attuazione del proprio proposito delittuoso, si adoperava con consumata professionalità per indirizzare la gara di appalto di cui sopra,preselezionando i concorrenti, dettando loro le offerte che dovevano presentare e, successivamente alla assegnazione dell’incarico provando a condizionare la metodologia scientifica di redazione della relazione, al solo fine di carpire il maggior utile possibile a discapito del numero di sondaggi da effettuare. In sostanza, con i soldi pubblici stanziati dal comune per l’incarico oggetto di gara, si sarebbe soddisfatto un debito privato del Criscione nei confronti dell’imprenditore titolare della ditta sondaggi, sotto la guida del sindaco Romano.