erlusconi: la guerra all’isis è di tutti non di un solo stato
ROMA- La guerra all’Isis è una necessità per tutti i Paesi civili, non solo di questo o di quello Stato, perché è uno scontro tra la nostra civiltà da una parte e chi invece come l’Isis rappresenta l’odio, la superstizione, il terrorismo.

ROMA- La guerra all’Isis è una necessità per tutti i Paesi civili, non solo di questo o di quello Stato, perché è uno scontro tra la nostra civiltà da una parte e chi invece come l’Isis rappresenta l’odio, la superstizione, il terrorismo. E non è una singola nazione ad essere minacciata, ma tutto il mondo civile.
Mi auguro che il sangue che è stato versato a Parigi serva non solo ad Hollande, ma a tutti i leader europei per capire la necessità di estirpare il male alla radice – scrive l’ex premier Berlusconi su facebook.
Da mesi Putin va suggerendo di creare una coalizione internazionale contro l’Isis, ma l’Europa, che poi dovrebbe essere la più interessata a partecipare visto che è in Europa che si riversano i rifugiati che scappano dal Califfato, l’Europa invece di collaborare con la Federazione russa ha tentato di isolarla e le ha inflitto sanzioni economiche assurde che, oltretutto, recano un danno alla stessa economia europea.
La linea di Putin è quella del realismo e della consapevolezza. Lui è un patriota russo che non ha esitazione nel difendere i diritti del suo paese, ma è un uomo con una visione molto lucida delle relazioni internazionali.
Lo dico con dispiacere e preoccupazione, in Europa c’è una drammatica carenza di leadership. L’Europa si sta dimostrando incapace di gestire sia l’ordinaria amministrazione, sia emergenze come quella del terrorismo internazionale e dell’immigrazione clandestina. Non c’è una politica estera comune e men che meno una politica di difesa comune.
Lo dico con dispiacere e preoccupazione, in Europa c’è una drammatica carenza di leadership. L’Europa si sta dimostrando incapace di gestire sia l’ordinaria amministrazione, sia emergenze come quella del terrorismo internazionale e dell’immigrazione clandestina. Non c’è una politica estera comune e men che meno una politica di difesa comune.