CASAPULLA-Negli ultimi tempi, le tecniche Renziane sembrerebbero essere molto apprezzate dalle amministrazioni locali di mezza Italia. A quanto pare, la tecnica di maggior successo è la seguente: si adotta un provvedimento di tre volte più gravoso per i cittadini e si propaganda esaltandone, con sapiente ipocrisia, le prerogative socialmente apprezzabili ma di fatto inesistenti. Trattasi, in sostanza, di un giuoco di prestigio.
L’ultimo numero di magia eseguito dall’amministrazione comunale di Casapulla, che ha ad oggetto la questione mensa scolastica, relativamente alla determinazione delle tariffe in base alle fasce di reddito, è stato volutamente spettacolarizzato con preziosismi di scena relativi ai requisiti a cui i soggetti appaltanti dovevano attenersi nella scelta degli alimenti, che, in fondo, altro non è che una scelta di buonsenso. Infatti, si legge nel bando che i soggetti appaltanti, così come il M5S aveva proposto già nel novembre del 2014, devono prevedere che sia garantita una adeguata quota di prodotti agricoli e agroalimentari provenienti da sistemi di filiera corta e biologici […] modello nutrizionale denominato dieta mediterranea […] prodotti ricchi di fibre, frutta fresca e secca, verdure, legumi, pesce, olio extravergine di oliva, uova. Certamente la qualità dei prodotti serviti agli scolari è questione fondamentale per i genitori, ma è altrettanto rilevante il fattore economico.
Istituire fasce di reddito, in base alle quali vengono determinate le tariffe per il pasto, sarebbe sicuramente una iniziativa pregevole perché ben rispecchierebbe i principi d’equità e capacità contributiva, ma solo se tali fasce di reddito fossero determinate in maniera ragionevole considerando la reale situazione economica media dei cittadini.
Vero è che ci troviamo a vivere un periodo di profonda crisi, ed è bene operare sempre e comunque a favore delle famiglie con maggiori difficoltà, ma determinare quale fascia massima di reddito, su base Isee, “da € 12.500,01 ad oltre”, alla quale corrisponde la tariffa di 4,00 euro per pasto, è alquanto surreale.
La ragion d’essere del servizio mensa è quello di erogare un servizio quanto più economicamente e socialmente vantaggioso per il maggior numero possibile di cittadini. Istituire una fascia reddituale massima di € 12.500,01, che rispecchia, euro più euro meno, la media nazionale (Istat), vuol dire far pagare la tariffa piena di € 4,00, o quella relativa alla fascia successiva, di €3,50, alla maggior parte dei cittadini, anche perché, i cittadini che rientrerebbero nella prima o nella seconda fascia sarebbero davvero pochi. Fino all’anno scorso, tutti i genitori casapullesi erano soggetti alla tariffa unica di 1,70 euro per pasto.
Dunque, alla luce delle neo istituite fasce di reddito, le famiglie meno agiate continuerebbero a pagare, grosso modo, quanto pagavano gli scorsi anni, mentre per tutti gli altri, da quest’anno, la tariffa è più che raddoppiata. Il risultato che otterrà l’amministrazione Comunale casapullese sarà il seguente: quei pochi e sfortunati genitori rientranti nelle fasce reddituali più basse non beneficeranno di alcuno sconto, in quanto continueranno a pagare la medesima tariffa degli anni precedenti, mentre la maggior parte dei cittadini, che rientra nella ultime due fasce, dovrà pagare più del doppio. Ecco svelato il gioco di prestigio con il quale è possibile trasformare una mensa scolastica in un luxury restaurant.