CASERTA- Tanta luce che infonde serenità e calore; il bianco che sovrasta l’ambiente,ricopre le pareti e viene interrotto solo da murales colorati, carichi di gioia!
E’ Casa l’Aura, la sede operativa del Movimento l’Aura onlus che è stata inaugurata ieri sera a Caserta, in via Fulvio Renella, 120.
Un centro di accoglienza e ascolto per clochard e senzatetto, una casa a tutti gli effetti, in cui le volontarie e i soci del Movimento doneranno non solo pasti caldi ma cercheranno ogni giorno di tendere la mano, offrire supporto, rifugio e tanto amore a chi all’improvviso ha perso tutto e si è ritrovato solo, per strada.
Emozionati e ancora increduli, tantissimi sostenitori e amici del Movimento hanno preso parte alla serata, che è stata allietata dalla musica della violoncellista Hanna Moiseieva e della pianista Pasqualina Marsocci.
«Non posso che dirvi grazie – ha esordito con la voce carica di commozione Floriana Malagoli, Presidente del Movimento l’Aura Onlus. Grazie è una parola latina che mi piace molto perché indica grazia, riconoscenza, perché aiuta a esprimere la propria gratitudine. Ed è proprio quello che noi tutti vogliamo fare stasera. Senza i vostri consigli e il vostro sostegno, senza la vostra professionalità e l’impegno, senza le materie prime, gli arredi, e, soprattutto, senza così tanto affetto, Casa l’Aura non sarebbe nata. In primis senza la positività e la piena fiducia della Fondazione Mario Diana Onlus, che continua a sostenerci e ci ha permesso di avere una sede operativa. Ma grazie a voi tutti, uno per uno, che avete creduto in noi e senza chiedere nulla in cambio, anzi, donando tanto amore, siete scesi in campo al nostro fianco. E Grazie a te, Signore, che mi guidi da lassù e hai voluto diventassi uno strumento per compiere il tuo disegno di solidarietà».
A far crescere ancor più l’atmosfera di gioia che ha pervaso l’intera serata è stata la notizia di un nuovo dono: Casa l’Aura ha ricevuto 10 nuovi tavoli, la porta e la vetrata necessarie a chiudere l’ambiente adibito a cucina.
«In tantissimi hanno partecipato e continuano a farlo, nonostante le nostre aspettative, dimostrandoci generosità e mettendoci il cuore – ha conclusoFloriana. Per ora continueremo a preparare i5 pasti nelle nostre case e a distribuirli in sede, solo il martedì. Ma il nostro sogno è riuscire al più presto ad attrezzare e completare la cucina per cuocere il cibo direttamente a Casa l’Aura e dar da mangiare a più persone, e più volte a settimana».
«Condivido l’emozione profonda di questa sera –ha sottolineatoAntonio Diana, Presidente della Fondazione Mario Diana – perché è il sentimento che provo da quando ho conosciuto Floriana e l’intero Movimento. Penso che in molti al giorno d’oggi, proprio come me, si chiedano cosa fare, come poter contribuire a donare un po’ di sollievo e serenità in questo tempo carico di preoccupazioni e angosce. La mia esperienza personale e la ferita che io e la mia famiglia continuiamo a portare, mi hanno sempre dimostrato che anche in momenti difficili, di smarrimento, di dolore, si può dare il proprio contribuito, con impegno, coraggio e tanta fede. E anche oggiho trovato la risposta e non ho dubbi, perché so che voi tutti del Movimento rappresentate il cambiamento e la speranza. E continuerò a impegnarmi al vostro fianco perché sento che Casa l’Aura è anche casa mia».
Prima del taglio della torta – che riproduce una celebre frase di Madre Teresa di Calcutta diventata leitmotiv della missione di Casa l’Aura – e del brindisi di buon augurio, Floriana Malagoli ha lasciato la parola a Mariachiara Cirillo, giovane socia al IV anno della Facoltà di Medicina, per tutti la mascotte del Movimento.
«Inserire del tempo per il volontariato tra studio, università e i tanti impegni di uno studente fuori sede non è stato facile e non lo è – ha ammesso Mariachiara -. Ma ci ho creduto sin da subito perché ho sempre pensato che non c’è niente di più bello che condividere. E dal primo martedì in cui ho cucinato, al ritorno dalla distribuzione dei pasti, e ogni giorno della settimana,provo le stesse sensazioni. La pienezza dell’aver dato un senso concreto alla mia giornata, la contentezza dell’aver potuto porgere una mano, dell’aver dato un consiglio, dell’aver indossato il mio più bel sorriso per porgere un umile pasto che ai nostri amici avrà potuto riempire lo stomaco ma a me ha riempito il cuore. E spero di poterlo fare ancora e ancora meglio, insieme alle belle persone da cui sono circondata in questa avventura e che mi hanno accolta nel Movimento. Adelante!».