È un momento drammatico per l’Intera nazione. Saranno settimane di passione per l’economia italiana. Difficilmente il dopo sarà una passeggiata, è da escludere. Ormai le attività cadono come birilli. Ora hanno le saracinesche abbassate, ma per molte di loro sarà difficile rialzarle anche dopo la tempesta.
Il settore che più di tutti è stato colpito al cuore è il turismo. Ormai le abitudini di molti cittadini nel mondo sono cambiate velocemente. Il coronavirus e le restrizioni dovute per arginare i contagi, obbligano molte persone a non spostarsi, rinunciando a viaggi e vacanze. Anche il turismo scolastico ormai si è fermato del tutto e difficilmente riprenderà. Le scuole sono chiuse e non si sa ancora per quanto tempo rimarranno chiuse. Le gite scolastiche di sicuro non si faranno più, anche se le scuole riaprissero a meta aprile, cosa molto improbabile.
Tutte le maggiori città italiane ormai hanno gli alberghi chiusi o al massimo all’interno c’è solo il direttore della struttura. Tutto il personale già da tempo è a casa, e non sanno quando riprenderanno a lavorare. Anche ristoranti, bar, attività ricreative, che nelle grandi città vivevano intorno al turismo, si ritroveranno a fronteggiare una riapertura difficile e dura. Non esiste più la domanda, quindi il settore è precipitato nel baratro. Ma anche quando questa epidemia sarà finita, non sarà facile recuperare la domanda precedente, poiché la struttura economica di molti paesi del mondo sarà indebolita dal coronavirus. Ci vorrà del tempo, questo vuoto deve essere riempito da un sostegno concreto da parte dello stato, specialmente in Italia, dove il turismo è la punta di diamante.