Ieri il premier Giuseppe Conte ha parlato di «tasse etiche» difendendo l’imposta sulle vendita di bibite zuccherate e merendine. Nuove tasse camuffate sotto forma di etica. Ma il signor Conte sa che dietro questi prodotti ci sono persone che lavorano e se le vendite diminuiscono vanno in mezzo ad una strada? Il signor Conte sa che se diminuiscono le vendite di questi prodotti le fabbriche chiudono e non pagano più le tasse allo stato? Questi premier prestati alla politica, per giunta non votati dagli italiani, continuano a credere che il popolo italiano e stupidone.
Al ministero dell’Economia si stanno studiando diverse alternative e in campo c’è sicuramente qualche intervento sulle imposte indirette. Ad esempio quelli dannosi per l’ambiente, come è previsto dal decreto clima, oppure le bevande gassate e zuccherate. Ministri in vena di spese hanno fatto trapelare l’intenzione del governo di sforare il deficit e farlo arrivare al 2,6% del Pil nel 2020. Quando l’ha fatto il governo gialloverde era una follia. Le stranezze dei politici sono infinite!!!
L’ex ministro Tria si era impegnato «ad effettuare nella prossima manovra tre cose: taglio del deficit strutturale, taglio della spesa pubblica e taglio delle spese fiscali. Tutto questo, in un contesto macroeconomico più favorevole di quello attuale. Nel frattempo la crescita del Pil si è ulteriormente ridotta rispetto alle stime di primavera, significa che l’Italia non produce, e un paese si mantiene solo se produce senza fare debiti. Cosa ampiamente diversa, visto che il debito pubblica continua a crescere a dismisura. Quindi tassare i prodotti è inopportuno, poiché continua a frenare il Pil. Se non partono i consumi interni il paese non parte mai. E per farlo partire bisogna tagliare le tasse del 30/40%.