“Corrado, il re della Corrida”

Sabato 13 dicembre 1997. Studio 2 di Cinecittà (Roma) . Ore 22:30 . Corrado Mantoni , storico presentatore della televisione italiana , annuncia l’ esibizi

“Corrado, il re della Corrida”

Sabato 13 dicembre 1997. Studio 2 di Cinecittà (Roma) . Ore 22:30 . Corrado Mantoni , storico presentatore della televisione italiana , annuncia l’ esibizione del decimo e ultimo concorrente de ” La corrida” , varietà di “dilettanti allo sbaraglio ” trasmesso da Canale 5 , rete ammiraglia dell’azienda Fininvest . Da una breve scalinata, posta sul lato sinistro del proscenio, scende , a piccoli passi, un omino canuto e tarchiato , vestito in frac e con al collo una sciarpa bianca di lana greggia . Al microfono , portogli dalla valletta , una silfide mora e slanciata, proclama a gran voce : “So Cecchini Mario , c’ho settant’anni e a lu paese mio , Sora in provincia de Frosinone, faccio lu pecoraro , ma ,a tempo perso , studio da tenore perchè me piacerebbe diventà come Pavarotto ! ” . Gli operatori di ripresa inquadrano con le telecamere gli spettatori presenti in sala , rivelando l’affacciarsi sui loro volti di una ilarità contenuta , presto destinata a esplodere in una fragorosa risata . Il maestro Roberto Pregadio , compito direttore d’orchestra , seduto al pianoforte , nasconde la perplessità fissando con lo sguardo uno spartito. Corrado , invece, impressionato dalla disinvoltura e dalla loquacità sicura del ciociaro ,aspirante cantante d’opera , sentenzia : ” Bene, Signor Cecchini , visto che si è presentato da solo , vuol dirci anche che cosa ci farà ascoltare? ” ; l’ardito pastore dell’Agro Pontino ,allora, replica impettito : ” Dunque, in onore di questa platea così elegante e pe li telespettatori eseguirò “Nessun dorma” dalla Turandò di Giacomo Puccini “; ” Guardi ” , preconizza acutamente il buon Mantoni , “ Sarà molto difficile !….. ; mi scusi, non fraintenda : volevo dire che lei , con la sua particolare simpatia , desta una curiosità tale che impone alla gente di guardarla e ascoltarla e di non dormire !. Maestro Pregadio , lei è pronto? , l’orchestra pure ? ….., allora non resta che incominciare ; prego signor Mario , il palcoscenico è suo ! ” . Pregadio , dispostosi in piedi , di fronte al complesso orchestrale , solleva la bacchetta per dirigerlo ; le note si diffondono nell’aria , quando , nel momento dell’attacco , il pastore del basso Lazio , esclama : ” Maestro fermo un attimo ! . Corrado , me so dimenticato de salutà tutto lu paese mio e le mie pecore : Rosina, Gilda , Lucia e Gina … Gina , per omaggiare un ‘attrice che me piace tanto , la Lollobrigida . Ecco : mò pozzo pure cantà ! ” . ” Eh ” , replica Corrado , “Volesse il cielo ! ” . Il signor Cecchini intona l’ aria , ma già dalla prima strofa s’intuisce come le sue abilità canore siano piuttosto velleitarie . Così , tra una stonatura e un Do di petto mal riusciuto , giunge alla fine della sua performance . A questo punto , immancabili sono i fischi e , clamorose le manifestazioni di dissenso da parte degli astanti . “Va bene , basta ! “, irrompe il conduttore per riportare la calma , “Signor Cecchini , lei non sa quanto mi dispiaccia ! ; che vuol farci ? , il pubblico non ha compreso il suo talento ! . Poi , sa , la lirica è un genere complicato , per veri intenditori . Comunque , la ringraziamo di essere stato con noi e ci saluti Rosina , Gilda , Lucia , Gina e gli abitanti di Sora ! . Guardi, anche il maestro Pregadio vuol salutarla e farle i complimenti per il coraggio che ha avuto : maestro , dov’è ? …., non c’è ? , è uscito ? ” . Il serioso musicista ,infatti, per non subire l’assalto veemente dello strampalato pastore , è andato a nascondersi dietro le quinte , ma, intercettato , riceve da questo una stretta impetuosa , a cui tenta , invano , di sottrarsi . Congedato finalmente il signor Cecchini , Corrado, dopo gli applausi , riprende la parola , rivolgendosi ai telespettatori con occhi commossi : “Signore e Signori , come sapete , questo era l’ultimo concorrente in gara ; tra poco sapremo il nome del vincitore della “Corrida “. Prima che ogni cosa finisca , però, permettetemi di dirvi grazie !, grazie per l’affetto dimostratomi negli anni !. La retorica , oh che devo fare?, non mi è mai piaciuta , perciò sarò conciso e diretto nel salutarvi , perchè , ahimè !, ora posso confessarvelo , stasera do l’addio alle scene . Sì , cinquantacinque anni insieme sono fuggiti via davvero in fretta! ; del resto , la stessa vita è un attimo fuggente !. Ma sto filosofeggiando e non voglio . Arrivato al termine della carriera , uno dovrebbe farsi un esame di coscienza e , se non è stato un Charlie Chaplin o un Roberto Rossellini , non dirsi : “sono stato bravo!” . Pochi possono lasciare un segno nello spettacolo ,come per esempio ha fatto Ettore Petrolini il cui spirito ha aleggiato su di me , permettendomi di presentare e scrivere programmi radiofonici e televisivi . Quindi vi dico che , se un giorno , spero lontano, dall’aldilà , dovessi vedere da qualche parte una targa con su scritto : “Via Corrado Mantoni” , riderei , perchè credo che , passato il mio momento , vi dimenticherete di me . Ora , torniamo seri , torniamo alla gara ! . Ma perchè ciò accada ,dovrete pazientare un po’ a causa della pubblicità ; intanto ricordate : e non finisce qui … ” .
E Corrado Mantoni aveva proprio ragione a sostenere che non sarebbe finita : infatti , la “Corrida”, trasmissione ideata e scritta da lui , dapprima per la radio e poi per la televisione , gli è sopravvissuta , continuando a raccogliere consensi e a interessare il pubblico , malgrado la sua assenza e la forzata sostituzione con conduttori della nuova generazione . Tuttora vivo e presente nella memoria collettiva, è ancora capace di strappare una risata ai nostalgici di una televisione pensata in modo garbato, ironico e intelligente . Come garbata , ironica e intelligente è stata la sua stessa vita . Ma procediamo con ordine. Corrado Mantoni nasce a Roma il 2 agosto del 1924 : ad attenderlo con ansia non sono solo i genitori , il padre tipografo e la madre insegnante elementare , ma anche il fratello Riccardo . Dopo un ‘adolescenza trascorsa sui banchi del Liceo classico “Mamiani” , s’iscrive all’Università per frequentare la facoltà di Giurisprudenza , ma subito le sirene dello spettacolo lo irretiscono , complice il fratello Riccardo, regista , attore e doppiatore. Verso la metà degli anni Quaranta , inizia a lavorare in una radio americana ( la “Psychological Warfare Branch” ) come corrispondente dall’Italia e , in seguito, superata un ‘ardua selezione , grazie all’ottima cultura e alla buona pronuncia , viene assunto dai dirigenti dell ‘ “EIAR” (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche ) in qualità di speaker radiofonico. Quindi, nel 1945 annuncia la fine della Seconda guerra mondiale e , nel 1946 ,la nascita della Repubblica ,sancita dal referendum istituzionale del 2 giugno. Collaboratore di numerosi “Cinegiornali” dell’epoca ( è al fianco di giornalisti del calibro di Sergio Zavoli) , nel 1949 , con la sua professionalità , convince i funzionari della neonata “RAI” ( azienda radiotelevisiva di Stato , sorta dalle ceneri dell’ “EIAR” ) ad affidargli la conduzione di programmi sperimentali in diretta dalla Triennale di Milano . Nonostante ciò, tra il 1951 e il 1954 si dedica esclusivamente alla radio, presentando i varietà : “Rosso e nero” , poi divenuto spettacolo teatrale con la partecipazione di Nilla Pizzi, Tino Scotti, Oreste Lionello , Teddy Reno , Mario Scaccia e Fiorenzo Fiorentini , e “Oplà” , ereditato dall’attore comico e intrattenitore radiofonico Mario Riva , approdato alla ribalta televisiva . Al termine di alcune esperienze in veste di attore ( interpreta se stesso in pellicole quali : “Bellissima “, del regista Luchino Visconti e “Cafè Chantant “, di Camillo Mastrocinque ) e doppiatore ( presta la voce a King Donovan in “Cantando sotto la pioggia” , film musicale diretto da Stanley Donen) , nel 1954 cede ai richiami del piccolo schermo e debutta come presentatore nella versione televisiva della rivista radiofonica “Rosso e nero “. Divenuto un volto popolare , caro ai telespettatori per l’arguta ironia con la quale prende in giro se stesso , non delude neppure quando è chiamato a fare da cerimoniere in manifestazioni ufficiali come il concorso di bellezza “Cinquemila lire per un sorriso”, competizione al femminile per eleggere la Miss , reginetta del Belpaese . Tra tanti successi , l’artista romano ,divenuto per la gente soltanto “Corrado” , trova anche il tempo di unirsi in matrimonio con Luciana Guerra , madre del suo unico figlio Roberto , dalla quale si separerà nel 1972. Roboanti, galvanizzanti , freschi, come il vento del rinnovamento , arrivano gli anni Sessanta e la televisione ha voglia di raccontarli attraverso sceneggiati , varietà , sfide canore , quiz e giochi a premi , di cui Corrado , assieme all’italoamericano Mike Bongiorno , diventa l’alfiere. Perciò nel 1960-1961 conduce il programma: “Controcanale” , per cui si avvale degl’interventi del giornalista Guglielmo Zucconi e dei siparietti dell’avvenente soubrette Abbe Lane ,scanditi dalla sapienza musicale dell’orchestra di Xavier Cugat . A un anno di distanza , nel 1962, segue la conduzione de “L’amico del giaguaro” e , nel 1965 , quella de “La prova del nove” , trasmissione abbinata alla Lotteria di Capodanno . Presentate due manifestazioni canore come il “Disco per l’estate” e il “Festival di Napoli” , nell’annata 1966/ 1967 , anima, con l’attore comico Raimondo Vianello , il varietà “Il tappabuchi”e , nella stagione 1968/ 1969 gli spettacoli “Su e giù ” e “A che gioco giochiamo? ” . Nel 1970, Raffaella Pelloni (alias Raffaella Carrà), esordisce come presentatrice della trasmissione musicale “Canzonissima . Canta , balla , recita come “spalla” di grandi attori ( Alberto Sordi , Nino Manfredi) , ma la spontaneità e l’energica caparbietà , che faranno di lei la “Raffa Nazionale”, stentano a emergere ,schiacciate dall’ansia per un esordio importante . Quindi, in Viale Mazzini , i dirigenti della RAI decidono di affiancarle Corrado , un conduttore maturo , in grado di supportarla e di far presa sul pubblico . Da un inizio faticoso prende vita un’edizione memorabile dello show canoro, il cui successo viene facilmente replicato nel biennio 1971/1972. Nel 1974 , “L’ antidivo” della televisione italiana ,come lo chiamano i critici , conduce il “Festival di Sanremo ” insieme con l’annunciatrice Gabriella Farinon, ma la liturgia della kermesse nazional-popolare imbriglia la sua verve da umorista cinico e disincanto e , perciò , non replicherà l’esperimento. Dal 1976 al 1979 , nel doppio ruolo di autore e presentatore è al timone del programma “Domenica In “. Con leggerezza intrattiene gl’Italiani ,offrendo loro sketch con attori (Vittorio Gassman) e cantanti (Franco Califano, Rino Gaetano) , interviste a esponenti della cultura (Piero Angela ) , del cinema ( Sergio Leone) , del teatro ( Carmelo Bene ) e della scienza ( Christian Barnard , cardiochirurgo americano ,primo al mondo ad aver effettuato un trapianto di cuore umano ). Il 13 luglio del 1978 , al ritorno da una tappa dello spettacolo itinerante di sua invenzione “Rally canoro ” , rimane coinvolto ,insieme con la cantante Dora Moroni ,in un tragico incidente automobilistico provocato dall’alta velocità . Nel 1982 , ristabilitosi dai postumi dell’incidente , ritrova Raffaella Carrà nella trasmissione del sabato sera “Fantastico 3″ , per la quale si aggiudica il premio della critica televisiva come miglior conduttore . Conclusasi una breve parentesi di collaborazione con la televisione svizzera, nel 1983 firma un contratto con la “Fininvest” di Silvio Berlusconi e intraprende l’avventura de ” Il pranzo è servito” , quiz di argomento gastronomico- culinario in onda su Canale 5 tutti i giorni alle ore 12:00 . Nel 1985 , dichiarata battaglia alla Rai contrapponendo a Domenica In ” il contenitore “Buona domenica” , porta in video la trasmissione “La corrida “, nata in radio nel 1968 e condotta a più riprese fino al dicembre del 1997 . Nel corso degli anni Novanta , con la compagna Marina Donato , conosciuta nel 1973 e sposata in Campidoglio il 27 giugno del 1996 , sigla un sodalizio artistico , congegnando i telequiz della fascia preserale di Canale 5 : “Sì o no ? “( 1993/1994) , “Tira e molla “(1996/1998) , “Il gatto e la volpe “(1997) . Festeggiati i cinquantacinque anni di carriera , Corrado si spegne l’8 giugno del 1999 , a causa di una neoplasia polmonare, nella clinica romana “Villa Margherita” . La sera antecedente la morte prega il figlio Roberto di tornare a casa per non intristirsi al suo capezzale , luogo di dolore e di angoscia. Era così Corrado , generoso, schivo, discreto, per niente esibizionista con un mestiere, quello di ” mattatore della televisione” , che l’obbligava a stare al centro dell’attenzione . Non decantava il suo altruismo ( supportava i ragazzi “difficili” di Don Bosco) nè ostentava la sua bravura da fuoriclasse, da numero uno. Ci perdonerà , allora, se per celebrarlo ricorreremo a quanto scritto sul suo conto da un altro grande Italiano , il giornalista Enzo Biagi : ” L’esistenza di Corrado è stata un inno alla normalità perchè ha saputo esprimere in essa sentimenti comuni . E’ rimasto se stesso : non si è adeguato alle mode, non ha seguito gli urlatori , gl’inventori della rissa con telecamera incorporata , non ha fatto uso di parolacce per attirare l’attenzione , non ha sofferto, insomma, di protagonismo . E’ stato “un signore di buona famiglia “, come lo avrebbe definito il disegnatore Novello. Non è stato crudele nè ha cercato delle vittime : semmai dei complici . Ha rispettato sempre gli altri : specie i più indifesi . E’ stato l’immagine della tolleranza , dell’ironica bonomia . Anche quando gli è capitato tra le mani lo scemo del villaggio non lo ha messo alla berlina , non lo ha deriso , facendolo esibire in uno straziante chiricchì . Corrado è stato un puro , un uomo sincero , perciò noi tutti l’abbiamo amato e continueremo ad amarlo ” .