Estate 2015 . Sangiano (Varese) , comune lombardo tra il lago Maggiore e la Svizzera. L’attore , regista , scrittore, premio Nobel per la Letteratura , Dario Fo , scomparsa la moglie Franca Rame, si riposa nel giardino della sua casa d’infanzia . Mentre disegna , seduto su una sedia di vimini , all’ombra di un oleandro , si addormenta , cullato dalla brezza di un venticello fresco. “Franca , sei tu …lo spettacolo …è tutto pronto !… ” , parla nel sonno l’artista , sognando la Rame . “Lo so Dario , ma …io non posso venire …mi aspettano , devo andare!” , risponde la moglie . “Come??? , Franca , no !…lo spettacolo è importante !…No , non puoi mancare ! …chi ti aspetta , dove ?…non andare via , resta , resta qui !” , la esorta Fo . “Non posso restare , Dario !…Lui mi vuole con sè , capisci ? …Te la caverai anche senza di me , vedrai !…lo spettacolo andrà benissimo e sarai bravissimo , come al solito , come sempre !…” , lo incoraggia la Rame. “Io sono bravissimo , solo perchè ci sei tu al mio fianco !…” , replica l’artista , continuando : “Tu , in trenta secondi, riesci a cogliere l’umore del pubblico , a capire quando va incalzato…cosa faccio , io , senza di te ?”. “Non dire sciocchezze , tu sei un premio Nobel !…Io sarò accanto a te anche se tu non mi vedrai …nei tuoi pensieri , nelle frasi che pronuncerai , nei discorsi , nei gesti , nelle smorfie del volto…Sarò in ogni applauso del pubblico , nel sorriso di ogni spettatore …Ora va’ , ch’è tardi !…lo spettacolo deve cominciare!” , lo ammonisce l’attrice. “Franca , aspetta , aspettaaa!!!…non sparire!…” , urla Fo , risvegliandosi . Poi , accorso un collaboratore , allarmato dalle sue grida , lo tranquillizza: “Sto bene , mi sento bene!…Sognavo , stavo sognando Franca !…ma , a un certo punto , come sempre quando la sogno , è fuggita via…Non c’è più nulla da fare : Franca , fugge via!…” .
“Perché , seguendo la tradizione dei giullari medioevali , dileggia il potere , restituendo la dignità agli oppressi” : questa , la motivazione con la quale nel 1997 fu assegnato il premio Nobel per la Letteratura a Dario Fo . Nato a Sangiano (Varese) il 24 marzo del 1926 , dalla casalinga Pina e dal capostazione Felice , in pieno Dopoguerra , poco più che ventenne , si trasferì a Milano , dove frequentò dapprima l’Accademia delle Belle Arti di Brera e poi il Politecnico . Abbandonati gli studi di Architettura, per intraprendere le vie dell’Arte , nel 1951 propose all’attore Franco Parenti piccoli monologhi surreali per la radio . Raccolto un largo consenso , molti di quei testi furono pubblicati nella raccolta “Poer nano” e trasformati , nel 1952 , nella farsa-satira di costume “Il dito nell’occhio” , che segnò il suo esordio teatrale , presso il Piccolo . Proseguita la formazione con spettacoli di strada e varietà , recitati con la compagnia delle Sorelle Nava, in quegli stessi anni incontrò e lavorò al fianco della giovane Franca Rame , che sposò nel 1954 e da cui ebbe il figlio Jacopo . Intenzionato a debuttare anche nel cinema , terminate le repliche della commedia “Sani da legare” , si stabilì con la famiglia a Roma , per prendere parte alla pellicola di Carlo Lizzani “Lo svitato” , suo unico film . Deluso dalla breve esperienza cinematografica , nel decennio Sessanta , fu spinto dalla moglie Franca a tornare sui palcoscenici , dando vita alla compagnia Fo-Rame. Portate in scena farse (“Ladri , manichini e donne nude” ) e commedie campioni di incassi , ispirate alla tradizione dei comici dell’Arte ( “Gli arcangeli non giocano a flipper” , “Chi ruba un piede è fortunato in amore” , “Isabella , tre caravelle e un cacciaballe” ) , la coppia fu inviatata dal direttore della Rai , Ettore Bernabei , a partecipare al programma del sabato sera , Canzonissima . Censurati da burocrati e dirigenti per via dei loro sketch a sfondo sociale , incentarti sul malaffare e sulle morti bianche, abbandonarono la trasmissione dopo sette puntate . Banditi dall’azienda radiotelevisiva di Stato , nel 1962 tornarono al teatro e all’impegno politico , il cui frutto furono le commedie : “Settimio : ruba un po’ meno” , “La colpa è sempre del diavolo” e i dischi “Ci ragiono e canto” e “Ci ragiono e canto 2” , contenenti canzoni come “Ho visto un re” , scritta con l’amico cantautore Enzo Jannacci . Dato l’addio ai teatri borghesi per le sale Arci e per le case del Popolo , fondarono il gruppo “Nuova Scena” e il collettivo “La Comune” , con cui nel 1974 occuparono la Palazzina Liberty a Milano, per farne un centro di contro-informazione politica. Ideato e scritto a quattro mani , attraverso diverse stesure e portato in scena , il monologo in lingua gramelot , “Mistero buffo” , commistione di antiche giullarate , testi popolari e vangeli apocrifi , che destò le ire del Vaticano , dal 1970 al 1974 , la coppia di artisti si dedicò al teatro di denuncia, rappresentando le contraddizioni del Paese , diviso tra Contestazione e stragi terroristiche (“Morte accidentale di un anarchico” , “Non si paga , non si paga” , “Pum , pum! chi è la polizia!” e “Il Fanfani rapito”) . Distaccatisi dal PCI e avvicinatisi alla sinistra extraparlamentare , fondarono Soccorso rosso, per sostenere i detenuti politici : Valpreda , Sofri , Pietrostefani , Bompressi , accusati dell’omicidio del commissario Calabresi . Denunciati e processati , i due artisti subirono l’uno l’onta dell’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e l’altro il rapimento e la violenza sessuale da parte di un gruppo di fascisti . Tornati in televisione nel 1977 , per una serie di registrazioni di spettacoli , trasmessi dai canali Rai , nel 1978 si separarono artisticamente , avendo deciso Fo di sperimentare la regia di opere liriche come : “Histoire du soldat” di Stravinskij . Divenuto celebre in tutto il mondo , nel 1997 , Fo ottenne il prestigioso riconoscimento del premio Nobel per la Letteratura , riaccendendo antiche polemiche sul suo passato di repubblichino di Salò (l’artista aveva già spiegato in passato che era stata la necessità di salvare il padre , antifascista, a spingerlo ad arruolarsi come volontario) . Rallentata l’attività teatrale ( realizzò comunque i cult : Lu santo jullare Francesco” , “Ubu rois , Ubu bas” e “L’Anomalo Bicefalo negli anni Duemila”, sulle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi ) , per quella letteraria e pittorica (pubblicò biografie di artisti da Leonardo a Mantegna , romanzi come “La figlia del Papa” , “Un uomo bruciato vivo” e “Razza di zingaro”) , nel 2006 fu eletto consigliere comunale a Milano . Il 29 maggio del 2013 diede uno struggente addio alla moglie Franca , scomparsa improvvisamente , nel corso di una commuovente cerimonia laica . Reduce dalla presentazione del libro “Darwin” , sul padre dell’evoluzionismo , si è spento a Milano , presso l’ospedale Sacco , lo scorso 13 ottobre , all’età di novant’anni per via di una crisi respiratoria . Ironico fino all’ultimo , raccomandava a familiari e ad amici : “Se mi dovesse capitare qualcosa , dite che ho fatto di tutto per campare” , non dimenticandosi mai di rivolgere un pensiero alla moglie Franca , di cui ripeteva spesso la frase : “Dario è un monumento , io il suo basamento” , cui aggiungeva , con un velo di malinconia , “Ora , senza il basamento , la statua resta a terra” .