Nessuno mette in dubbio che tutti i settori vanno aiutato in questo momento così delicato, ma bisogna saper dare la priorità a cause che hanno bisogno con massima urgenza di essere aiutate ora, ma garantendo che non si fermi tutto nel dopo coronavirus. Tra le tante realtà colpite dalla crisi nella nostra regione, c’è anche quella del comparto florovivaistico, che ha subìto un danno economico pesante, con la perdita di produzioni portate al macero. È un comparto che interessa 20mila lavoratori e centinaia di aziende – dice il presidente De Luca – che ha garantito che si possa continuare a coltivare i vivai. Giustissimo.
Molta dell’agricoltura, specialmente la frutta di stagione, in questo periodo ruota intorno alla raccolta e vendita delle fragole. Gli agricoltori stanno passando settimane di angoscia. Oltretutto, gli agricoltori, lamentano che mercati, centri commerciali e magazzini, acquistano prodotti dalla Spagna facendo cadere la domanda intorno ai prodotti italiani. Penso che il governatore questo lo sappia già? I prezzi nel giro di pochi giorni, dai 2,30 al kg sono passati a 0,50/60 al kg. Una situazione a dir poco tragica. La raccolta ancora non è andata a pieno regime, qualora la situazione dovesse rimanere questa, molti agricoltori dovranno rinunciare al raccolto. Cosa più grave: perdendo il raccolto di quest’anno, non potranno preparare i campi per il prossimo raccolto per mancanza di liquidità, portando l’agricoltura locale al collasso totale.
Ssarebbe opportuno, visto che ormai la domanda è diminuita di molto, la regione si attivi per avviare un percorso nuovo attraverso la trasformazione del frutto rosso in Yogurt, succhi di frutta, marmellate, gelati ecc, attraverso il reperimento di aziende di trasformazione che siano disposte a trasformare il frutto rosso dell’agro aversano. In maniera tale che non sia abbandonato nelle campagne e gli agricoltori possono usufruire di incassi che gli permettono di guardare anche al domani, quando finisce l’inferno. Qualcuno pensa alla manodopera, pensiero minore, visto che le braccia ci sono e gli agricoltori raccolgono quotidianamente, meglio pensare come vendere il raccolto.