ROMA- Sta diventando una prassi consolidata la politica dei tre forni: vado dove più mi conviene. Ed è quello che ha fatto Casini con la sua UDC, ed ecco che Alfano lo imita cercando di mantenere il potere politico. NCD a Milano appoggia Stefano Parisi e torna nelle braccia di Berlusconi; a Roma appoggia Alfio Marchini stando fuori dal centrosinistra e centrodestra; a Napoli e ad Agrigento va a braccetto col Pd appoggiando i futuri candidati sindaco che usciranno dalle primarie. Non si può stare a Palazzo Chigi con Renzi e a Palazzo Marino con Forza Italia e Lega. Ma ad Angelino Alfano la cosa sta bene, anche perché a Milano il capogruppo Lupi ha deciso tutto lui creando molti mal di pancia a coloro che ormai sono filo renziani e guardano con interesse al PD, o meglio, al partito della nazione che Renzi ha in mente di creare.
Le scelte fatte da Alfano non piace a una buona parte del partito che, ormai, sta per esplodere. Anche perché NCD al momento ha ancora una forza, poiché i suoi uomini sono stati eletti nelle fila del centrodestra e Forza Italia, quindi stanno sfruttando ancora il risultato delle passate politiche, ma sui territori NCD non ha nessuna forza e quindi alle prossime politiche rischia di fare al fine di FLI di Gianfranco Fini.