Mentre l’Italia veniva chiusa in casa durante la prima e seconda ondata del covid, i lavoratori dei supermercati venivano esposti in prima linea per continuare a garantire alle persone beni di prima necessità come gli alimentari. Quello non si poteva chiudere, il popolo doveva sfamarsi. Leggendo in questi giorni dichiarazioni dei vertici delle grandi catene dei supermercati, viene onestamente il voltastomaco. I piccoli supermercati, quelli dentro i territori, non dicono nulla, come non dicevano nulla anche in quella fase delicata per il paese, hanno solo lavorato.
Ora che sono usciti i cosiddetti vaccini, i lavoratori sono passati dall’essere nemici. Tutti invocano i vaccini per loro, minacciando, addirittura, di lasciarli a casa se non lo fanno. Ma come, prima nessuno si preoccupava di loro, ora tutti a invocare un obbligo che prima non esisteva, e nonostante circolasse imponente il virus, per loro era come se intorno a loro non stesse succedendo nulla. Hanno continuato a lavorare in silenzio senza sosta sapendo di rischiare grosso, poiché il contatto umano per loro non si era mai interrotto.
Credo che buona parte del popolo italiano stia aprendo gli occhi. Si accorge come sia ormai tutto viziato, perché chi prima era un eroe, tra questi anche medici e infermieri, ora per il sistema sono diventati colpevoli senza avere colpe. Tutto ciò dimostra come sia difficile comprendere quello che sta succedendo, poiché si sta violando anche il diritto al lavoro di chi è sempre stato lasciato al proprio posto nel momento difficile, e ora viene rimosso se non obbedisce agli ordini di chi sta gestendo l’epidemia. È la triste realtà che apre le porte a tanti dubbi.