Gio. Mar 30th, 2023

È un momento terribile per il nostro paese. Non è una guerra, ma alla fine potrebbe riportarci indietro di parecchi anni qualora questa emergenza non finisca in tempi stretti. Essere realisti non fa male, anzi, aiuta a trovare misure alternative per superare il momento di paralisi economica, che ha già colpito a dismisura il settore turistico italiano.

Oggi i dati dell’Ocse rivedono al ribasso di 0,4 punti percentuali la stima sul Pil dell’Italia per il 2020, a causa dell’emergenza coronavirus. Nel suo Interim Economic Outlook l’organizzazione vede invece una crescita dello 0,5% nel 2021, una previsione invariata rispetto a quella fatta a novembre.

L’economia globale è “nella posizione più precaria dalla crisi finanziaria globale” del 2008 e la crescita mondiale ha subito un duro colpo da parte del coronavirus, ” afferma il capo economista dell’Ocse, Laurence Boone. “Si sta inoltre verificando – prosegue Boone – una significativa interruzione economica delle quarantene, restrizioni sui viaggi, chiusure di fabbriche e un forte declino in molte attività del settore dei servizi”. 

Il quadro è impietoso e nello stesso tempo imprevedibile, poiché non si sa quando questa emergenza possa cessare del tutto. Qualora il fenomeno continuasse, è chiaro che tutta l’economia del nostro paese potrebbe collassare in maniera considerevole. Già l’Italia vive una situazione economica pregressa, il coronavirus ha dato il colpo di grazia. L’augurio è che tutto si fermi in tempi brevi, poiché c’è l’avvicinarsi della prossima Pasqua e l’imminente stagione estiva, che potrebbe compromettere la stabilità del turismo italiano e non solo, poiché ad essere penalizzato è anche il settore industriale che ruota introno alla produzione di qualsiasi genere.