Ven. Mar 24th, 2023

Il risultato umbro è solo il primo di una lunga serie di sconfitte che sarà costretto a digerire il M5S finché non lascia il PD. Il popolo elettore l’ha castigato, gli ha fatto capire che la sinistra non piace, e il M5S non doveva diventare di sinistra.

La reazione dei Cinquestelle arriva con un post sulla pagina Facebook del Movimento. “Il patto civico per l’Umbria – si legge – lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato. Il Movimento nella sua storia non aveva mai provato una strada simile. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti”. 

Erano nati per contrastare la casta ma in pochi giorni si sono ritrovati dentro la casta. Un fallimento politico cosi non si è era mai visto, e il M5S invece è stato bravissimo a consumarlo. Il M5S ha fallito, Grillo e Di Maio hanno fallito, sarebbe opportuno che entrambi facessero un passo indietro e consentano ad altri di rimettere in sesto il movimento. Loro hanno dimostrato di non avere capacità politiche per guidare il M5S.

Ha ragione Gianluigi Paragone ad attaccare il movimento. Per il senatore pentastellato “la sconfitta era prevedibile ma era ancora più incredibile pensare che quel M5S che ha svelato il sistema umbro, che ci ha messo la faccia in Consiglio regionale per scoprire le vergogne della Sanitopoli, è stato costretto a allearsi con il centrosinistra. Che razza di campagna puoi fare? E infatti l’abbiamo pagata, perché accade quando non hai coerenza. Quello che fa arrabbiare è la mancanza di coerenza. E abbiamo candidato un presidente vicino a FI. Il Movimento deve essere Movimento. Facendo il Movimento avremmo forse schiacciato il Pd“. 

Da oggi ci sono altre campagne elettorali d’affrontare, il movimento ho dimostrato mancanza di coerenza e coraggio. Ha solo una strada davanti a se: fare cadere questo governo e rimettersi in proprio o fra qualche mese non ci saranno più.